26/10/2018

Navarra, choc: giochi erotici per bambini e gender obbligatori a scuola

La colonizzazione ideologica in salsa gender continua indisturbata in Europa. Questa volta è toccato alla provincia autonoma di Navarra, dove il governo ha presentato un programma didattico denominato Skolae rivolto alle scuole di ogni ordine e grado, sia pubbliche che private, che ha lo scopo di «affrontare i concetti chiave della teoria di genere».

A lanciare l’allarme è il giornalista spagnolo Javier Lozano, in un suo dettagliato articolo sul giornale online Religion en Libertad, in cui spiega come il suddetto programma si ispiri all’ideologia femminista di estrema sinistra e all’ideologia di genere, arrivando persino a proporre, negli asili e nelle scuole, giochi erotici per i bambini da 0 a 6 anni. Ma la cosa più sorprendente, come sottolinea Lozano, è che il Governo della Navarra, ha annunciato con orgoglio che il progetto pilota è stato già condotto in 16 scuole, lo scorso anno, e ha già coinvolto le fasce di età più basse: parliamo addirittura di bambini al di sotto dei 3 anni!

Nel frattempo, il Ministro dell’Istruzione, Maria Solana, ha fatto sapere che una parte importante della discussa iniziativa riguarderà il ruolo degli insegnanti che saranno chiamati a partecipare a dei corsi ad hoc sull’argomento. Anche in questo caso, come avviene in tutte le realtà in cui si cerca di far entrare l’ideologia gender, il cavallo di Troia con cui si introdurranno i progetti è la necessità di «combattere le disuguaglianze», rimuovendo gli stereotipi di genere. Tutto ciò si tradurrà, per i più piccoli, anche nella revisione della letteratura per bambini. Le favole, secondo i “principi ispiratori” di questa iniziativa, avrebbero la colpa di trasmettere modelli relazionali “sessisti”, per questo verranno sostituite da altri tipi di storie, riviste e corrette secondo le nuove richieste del movimento femminista.

Ma ce n’è anche per gli studenti tra i 16 ed i 18 anni per i quali sono previste lezioni mirate, si legge nel programma, a favorire la «costruzione dell’immaginario erotico» distruggendo i «miti romantici» come «la metà della mela» e persino «la gelosia» (anch’essa considerata retaggio del passato, ormai) e fornendo consigli espliciti sui rapporti sessuali.

Insomma, a ben guardare le linee guida del progetto Skolae, più che la destrutturazione degli stereotipi, sembra che il loro vero obiettivo sia la distruzione dell’identità stessa degli studenti, attraverso un preoccupante martellamento basato sull’ipersessualizzazione dei bambini più piccoli e la rimozione di ogni oggettiva differenza tra maschile e femminile. Il tentativo, ancora una volta, è quello di innescare una “rivoluzione antropologica” che passi come una conquista ma che, in realtà, non sappiamo quanti “feriti” lascerà sul campo e che potrà essere fermata solo da una presa di coscienza forte da parte delle famiglie, chiamate oggi a ribellarsi contro un sistema dittatoriale che concepisce bambini e ragazzi come “figli dello Stato”.

Manuela Antonacci

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