Uno dei miti da sfatare è che l’educazione sessuale precoce, impartita dallo Stato, serva a prevenire gravidanze indesiderate e aborti tra le adolescenti.
Che si tratti solo di un artificio propagandistico è dimostrato dalle notizie che arrivano dal Regno Unito.
Il rapporto dell’ufficio nazionale di statistica in Inghilterra e Galles, sul 2016, ha rilevato che la percentuale più alta di gravidanze indesiderate che sono state “risolte” con l’aborto è quella che riguarda le donne di età inferiore a 16 anni (61,5%).
La cifra che attrae i titoli dei giornali è il fatto che il tasso complessivo di concepimento in Inghilterra e Galles nel 2016 è stato il più basso registrato dal 2005.
E i tassi di gravidanze adolescenziali hanno continuato a diminuire. Il tasso di concepimento tra le donne di età compresa tra 15 e 17 anni del 18,9 per mille, è il più basso dal 1969.
Ma cosa c’è dietro?
Una ricerca del professor David Paton dell’Università di Nottingham ha rilevato che le percentuali di gravidanza e aborto tra le adolescenti sono diminuite in modo significativo nelle aree in cui erano stati effettuati tagli ai programmi di educazione sessuale nelle scuole.
Il dato – inoppugnabile per chi non è accecato dall’ideologia – è una sfida ai piani del governo di introdurre l’educazione sessuale obbligatoria in tutte le scuole elementari con conseguente esclusione del diritto dei genitori di sindacare in merito.
L’educazione sessuale precoce – impartita dallo Stato e non in famiglia – serve solo alla sessualizzazione precoce dei ragazzini.
Redazione
Fonte: LifeSiteNews
per un’informazione veritiera sulle conseguenze fisiche e psichiche dell’ aborto