14/09/2017

Matrimonio gay: l’Australia consulta gli elettori (via posta)

In Australia il matrimonio gay è un tema molto dibattuto: sì o no?

Per uscire dall’impasse, che ormai pare durare da troppo tempo, si è deciso di ricorrere a un’inconsueta forma di consultazione popolare: a partire dal 12 settembre, infatti, sedici milioni di elettori riceveranno a casa una lettera, che dovranno riconsegnare entro il 27 ottobre.

I risultati della consultazione verrano resi quindi noti il 15 novembre.

Matrimonio gay: anche l’Australia si piegherà?

«Se prevarrà il “sì” alla legalizzazione – scrive Il Giornaledelle nozze omosessuali, il governo chiederà un voto del parlamento, mentre se vincerà il “no” non ci sarà votazione parlamentare. “Incoraggiamo tutti gli australiani a prendere posizione in questo sondaggio”, ha detto ieri il primo ministro conservatore Malcolm Turnbull».

Insomma, nel giro di due mesi il Governo punta a sondare l’opinione popolare per capire se portare o meno in primo piano la discussione sul tema del matrimonio gay. Nel caso in cui non vi fosse un interesse sostanziale, infatti, l’Australia è pronta ad archiviare il tutto, a dispetto delle pressioni delle associazioni LGBT e dell’indirizzo che pare essere stato preso sul tema dai Paesi sviluppati e considerati “avanzati”.

Queste settimane saranno dunque assai delicate in Australia e – ne siamo certi – saranno i piccoli elementi a sbilanciare l’opinione pubblica nell’uno o nell’altro senso. Non stupisce, quindi, che anche le grandi aziende facciano sentire (... e pesare!) la loro opinione in materia. Una delle prime è stata Apple, che non ha mai fatto mistero della sua posizione sui matrimoni gay, il gender & Co. Ad esempio la Apple ha diramato una lettera aperta nella quale si legge che sostengono apertamente il “matrimonio” gay.

Stiamo a vedere come andrà a finire. La speranza è che, nell’intimo delle proprie case e nel rispetto della propria coscienza, l’elettorato australiano sappia scegliere in maniera conforme alla legge naturale: il matrimonio gay non è solo un controsenso linguistico e logico, che legittima azioni contro natura, ma è anche uno dei più gravi colpi inflitti alla società presente e futura, assieme al crimine dell’aborto.

Teresa Moro

Fonte: Il Giornale e Iphone Italia


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