17/07/2018

Liberazione sessuale e pedofilia: cosa dobbiamo aspettarci

Prepariamoci alla nuova tappa della Rivoluzione: lo sdoganamento della pedofilia. Una rete di ideologi, a livello internazionale, sta cercando di gettare le basi per normalizzare anche la pedofilia come possibile “orientamento” sessuale. Il primo passo, obbligato, è quello di giocare sul linguaggio per cancellare ogni associazione di idee con l’abuso dei bambini. La nuova creazione della neolingua è: “persone attratte dai minori” (in inglese minor attracted persons, MAP). Da notare il vago riferimento alla minore età che evoca innanzitutto l’adolescenza e pertanto, di primo acchito, suscita meno ribrezzo.

In realtà tra i MAP sono ricompresi i pedofili in senso stretto (coloro che sono attratti da bambini in età prepuberale), gli “efebofili”, che sono attratti da bambini che stanno per entrare nell’adolescenza, e i “nefili”, cioè quelli che provano attrazione per i neonati.
Tra i “MAP” si distinguono le categorie dei NOMAP e SOMAP : NO sta per  “Non Offending”, specificano che non hanno rapporti sessuali con i bambini; SO sta per “Semi-Offending” , precisano che hanno rapporti sessuali solo con minori consenzienti.

Secondo passo: trovare accoglienza presso gruppi già radicati socialmente, politicamente attivi e tutelati dalle istituzioni. Ecco perché il gruppo MAP sta tentando di (ri)agganciarsi alla comunità gay, spingendosi fino a creare la propria versione della bandiera arcobaleno per il gay pride month (il mese del gay pride, ossia giugno). Ci sono persone omosessuali in buona fede che stanno segnalando sui social network la differenza tra i due arcobaleni, ma forse ignorano che in origine la battaglia per la liberazione sessuale era portata avanti da una sola realtà con due anime: omosessuale e pedofila allo stesso tempo.

Negli anni ’60 e ’70 gruppi come il NAMBLA (North American Man/Boy Love Association – Associazione nord americana per l’amore tra adulti e ragazzi) erano parte integrante dell’ILGA (International Lesbian and Gay Association), la più grande coalizione omosessuale sul piano internazionale. Le radici profonde del movimento gay erano apertamente antifamiliari, e praticamente riducevano tutti gli esseri umani a niente di più che oggetti sessuali. La “liberazione gay” ha sempre lottato per la liberazione sessuale di tutti, indipendentemente dall’età. Il NAMBLA fu membro dell’ILGA per almeno un decennio, e il connubio si sciolse solo quando, nel 1994, l’ILGA si vide sospendere lo status consultivo ottenuto presso l’ONU, per aver attirato su di sé le accuse di affiliazione con gruppi pedofili. Fu allora che, per ragioni di convenienza politica e giudiziaria, prese le distanze da una causa che fino ad allora aveva perorato.

A partire dagli anni 2000, il movimento per i diritti degli omosessuali ha concentrato le sue forze su questioni manifestamente conservatrici: il matrimonio e il diritto di servire apertamente nell’esercito. Hanno fatto seguito le adozioni, e ora che la cornice di “normalità familiare” e sociale inizia a stabilizzarsi, la sovversione può riprendere la marcia. La prossima tappa vedrà la contestazione delle leggi sull’età del consenso in quanto oppressive della libertà sessuale (politica già portata avanti dall’ILGA negli anni ’80). In una società ipersessualizzata sarà facile chiedere, con argomenti sociologici, l’abbassamento del limite di liceità dei rapporti sessuali. Si comincerà con poco, ma solo tra qualche decennio sapremo dove si finirà…

Vincenzo Gubitosi

Fonte: LifeSiteNews

 

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