05/05/2025 di Salvatore Tropea

Giornata contro pedofilia e pedopornografia. Di Noto: «Se non capiamo gravità del fenomeno falliamo tutti».

Ricorre oggi, come ogni anno, la Giornata nazionale contro la pedofilia e la pedopornografia, istituita con la legge n. 41 del 2009 per sensibilizzare l'opinione pubblica sul grave fenomeno degli abusi sui minori. Un fenomeno che in realtà è una vera e propria emergenza, drammatica, tanto a livello nazionale quanto internazionale. Una piaga così estesa che, se non si prende su di essa la giusta consapevolezza, rappresenta un fallimento enorme per l’intera società, come afferma don Fortunato Di Noto - fondatore e presidente di Meter onlus - che abbiamo intervistato.

Don Fortunato, perché è importante ogni anno una Giornata dedicata proprio al contrasto di pedofilia e pedopornografia? Qual è il messaggio di questa Giornata?

«Una giornata nazionale dello Stato italiano dovrebbe favorire almeno il tentativo di una riflessione e soprattutto aiutare chi si occupa realmente, concretamente di questo fenomeno, innanzitutto le associazioni e di conseguenza soprattutto la Polizia Postale Italiana e il Centro Nazionale Cibernetico. Dati, numeri, statistiche dicono purtroppo che siamo difronte a un fenomeno tanto drammatico quanto diffusissimo, in molti casi anche in mano a forme molto complesse di mafie. Questo mostra un'evidente gravità del fenomeno e penso ch finché non ci sarà una coscienza collettiva - che non si riduca ad una semplice Giornata, ma che abbia in essere un impegno permanente e costante - credo che in un certo senso abbiamo mostrato un po' di aver fallito, poiché è un problema che riguarda tutti. Non possiamo cedere il passo a questo male infernale che i bambini subiscono e continuano a subire sia online che offline e quindi nel mondo reale»

Si sente parlare poco del dramma che è pedofilia e pedopornografia, nel senso che spesso non si presenta come quello che realmente è, ovvero una vera e propria emergenza nazionale, con risvolti anche internazionali, cosa fare per denunciare sempre di più?

«Questo è un dramma nel dramma, ovvero che se ne parli poco. Anche perché evidentemente dà fastidio .Evidentemente quando noi di Meter, e non soltanto noi, denunciamo che gli abusi sessuali avvengono sui neonati, anche da parte di donne; quando noi diciamo che ci sono piattaforme che impunemente ospitano centinaia di migliaia di pedofili e pedopornografi che immettono materiale video, foto e anche richieste di appuntamento, richieste di scambio di bambini eppure non si muove un dito, neanche da parte dei responsabili stessi di queste piattaforme, allora tutto questo mi fa pensare che manchi spesso la volontà di agire».

Infine un messaggio a genitori e famiglie. Cosa fare per accorgersi di questa piaga e cosa fare per proteggere i propri figli?

«Se i bambini hanno i loro diritti, molte volte calpestati, automaticamente credo che i genitori hanno dei doveri e non risolveremo mai questa piaga fino a quando in primis i genitori non si assumono dei doveri concreti, realisticamente attuabili e soprattutto fino a quando non comprenderemo tutti che i bambini sono un bene prezioso, sono il presente di questa umanità che bisogna tutelare, sostenere. Basti pensare che - la fonte è una ricerca universitaria europea - nel mondo, in un anno, ovvero soltanto nel 2024, più di 320 milioni di minori sono stati adescati o hanno vissuto delle esperienze di violenza digitale e sessuale nel mondo. Stiamo parlando di 1 bambino su 8 nel mondo. Se non è un dramma planetario questo. Statistiche infernali che ci fanno capire che stiamo vivendo una deriva educativa, una deriva nella sicurezza dei propri figli e un'incapacità di saperli proteggere seriamente. Tutto questo è sotto gli occhi di tutti, nessuno può dire che non è così, a maggior ragione poi se entriamo nella sfera intima sessuale dove abbiamo delegato tutto ciò che riguarda l’educazione, senza capire che in effetti i primi protettori, i primi educatori nella sfera intima sessuale sono i genitori. Ecco perché mi appello ai genitori, soprattutto ai genitori contro questa emergenza!».

 

 

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