22/06/2023 di Giuliano Guzzo

Le fake news della sinistra sull’utero in affitto colpiscono anche Elon Musk

La povertà di idee del centrosinistra e la sua scarsa originalità – al di fuori dei ritornelli sui «nuovi diritti» o sui «diritti negati» - non fanno ormai notizia da un pezzo. E probabilmente ne sono consapevoli anche gli stessi politici progressisti, i quali non a caso cercano nuovi argomenti non solo per rilanciare la loro agenda, ma soprattutto per contestare quella altrui. Se n’è avuto un esempio anche in occasione della discussione, da poco avviata alla Camera, sulla pdl che mira a rendere l’utero in affitto reato universale.

Una proposta di legge che impensierisce sul serio il mercato della compravendita di bambini – non si spiegherebbero altrimenti le affannose corse all’estero, in queste settimane, di tante coppie committenti -  per avversare la quale, a sinistra, ci si è inventati un bellissimo non argomento. Proprio così: un non argomento, un argomento falso e traballante ancorché abbastanza efficace sul piano dialettico. Il non argomento è il seguente: il recente incontro avvenuto tra il premier Giorgia Meloni e il ricchissimo imprenditore Elon Musk, che attesterebbe l’ipocrisia della maggioranza di governo.

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«Giorgia Meloni ha accolto Elon Musk, uno degli uomini più ricchi e potenti del mondo», ha a questo proposito dichiarato il deputato Alessandro Zan, il quale ha ricordato che Musk è anche «padre di Exa, nata da gestazione per altri (Gpa) poco meno di due anni fa. Però Giorgia Meloni vuole fortemente una legge che inquadri la Gpa come reato universale, che consideri i genitori che vi ricorrono dei veri e propri criminali. Ci chiediamo quindi se coerentemente Meloni abbia dato del criminale a Musk durante l’incontro, specificando la volontà di arrestarlo presto e sbatterlo in carcere». Richiami all’incontro tra Meloni e Musk sono stati fatti, nel dibattito alla Camera, anche da altri, come l’onorevole Marco Grimaldi, di Alleanza verdi e sinistra. Lo stesso non argomento viene proposto anche sui siti pro Lgbt. Si tratta insomma di un vero e proprio tormentone che però, dicevamo, di fatto risulta un non argomento.

Per quale motivo? In primo luogo perché Elon Musk – il quale per la cronaca ha otto figli, non solo Exa, quella cioè avuta tramite l’utero in affitto – non è un cittadino italiano. Quindi non ricadrebbe in alcun modo nel mirino della dichiarazione della surrogazione di maternità come reato universale. In secondo luogo, va ricordato che l’oggetto dell’incontro avuto tra il patron di Tesla e il presidente del Consiglio non è stato l’utero in affitto. I due, infatti, risulta abbiano parlato di innovazione, intelligenza artificiale, regole europee e natalità. Ciò non toglie che se Musk, dialogando con Meloni. dovesse aver toccato il tema dell’utero in affitto, alla luce della fermezza sul tema del presidente del Consiglio, questa non avrà certamente mancato di affermare la sua posizione, già ribadita anche agli Stati generali della Natalità a Roma, quando ha ripetuto che «gli uteri non si affittano» e che «i figli non sono prodotti da banco».

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Ne consegue come continuare a tirare ossessivamente in ballo l’incontro tra Musk e Giorgia Meloni altro non è che il classico, ennesimo attacco strumentale di una sinistra, come si diceva all’inizio, che ha poche idee e confuse e, pur di supportarle, non esita a ricorrere a non argomenti. Senza infine dimenticare, per concludere, che il patron di Tesla avrà certamente sbagliato – e Pro Vita & Famiglia certo non lo può negare – ricorrendo all’utero in affitto, ma questo non significa non potergli rivolgere neppure la parola o non riceverlo a Palazzo Chigi. Stiamo infatti pur sempre parlando di uno degli uomini più ricchi del mondo, dalle cui decisioni possono dipendere mantenimento e creazione di posti di lavoro.

Assurdo, quindi, posto – repetita iuvant – che non risulta che il presidente del Consiglio in questione abbia speso mezza parola di apertura verso l’utero in affitto dopo l’incontro con Musk (quella sì sarebbe stata ipocrisia!), insistere con una polemica senza fondamento e del tutto fuorviante. Ma non c’è da stupirsene, dato che in campo progressista sono maestri assoluti, quando si tratta di distogliere l’attenzione dal punto del discorso. Che, per quanto riguarda l’utero in affitto, è molto semplice: gli uteri non si affittano e i figli non si comprano.

 

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