01/04/2014

La clonazione terapeutica diventa più “economica”

Bioedge ci informa che Shoukhrat Mitalipov, ricercatore dell’ Oregon Health and Science University, ha pubblicato uno studio su Nature, in cui documenta la creazione in laboratorio di cellule staminali embrionali “totipotenti”, senza dover usare (e acquistare) cellule uovo. Hanno preso il nucleo di una cellula umana adulta e l’hanno inserito in uno zigote composto da 2 cellule, che – dopo l’inserimento – hanno continuato a moltiplicarsi. Pare che ci siano riusciti perché hanno sincronizzato con cura il ciclo vitale della cellula adulta con quello del citoplasma dello zigote ricevente. La tecnica sarà presto portata avanti e sperimentata nelle scimmie e poi negli umani.

Gli articoli che osannano la conquista di Milatipov (perché prospettano la cura di tante malattie, dal Parinson alle cardiopatie), però, glissano su due problemi etici fondamentali:

– per fare quel che s’è fatto sono stati distrutti due embrioni: lo zigote che ha ricevuto il nucleo, e poi ciò che ne è risultato (quello che ha “continuato a moltiplicarsi” che è stato dissezionato per cavarne le cellule “totipotenti”;

– anche se i ricercatori parlano di “clonazione terapeutica”, cioè fatta allo scopo di ricostituire organi danneggiati, in realtàsi tratta comunque di clonazione: cosa vieta a questi prometeici scienziati di impiantare l’embrione risultante in un utero per vedere se nasce un doppione esatto del proprietario di quella cellula adulta che ha dato il nucleo?

E infine un dato agghiacciante: ha dichiarato lo stesso Milatipov che la sua tecnica è decisamente economica. Infatti non richiede l’acquisto di cellule uovo, che sono molto costose (le donne che le vendono si sottopongono a stimolazioni ovariche pericolose, ma poi guadagnano bene, soprattutto se sono alte, bionde e intelligenti...). Il suo team ha usato “embrioni in surplus”, scarti dei laboratori che fanno FIV e che hanno i frigoriferi pieni di embrioni in soprannumero: sono decisamente molto più a buon mercato degli ovuli.

Nessuno ha preso in considerazione il fatto che quelle cellule congelate, scongelate, smembrate, ricomposte e poi distrutte, erano persone, soggetti unici e irripetibili, comprati e venduti, irrimediabilmente distrutti.

Ma del resto come si può pretendere che venga riconosciuta la loro dignità, il loro valore? Sono così piccoli... e così a buon mercato!

Francesca Romana Poleggi

 

Blu Dental

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