20/09/2020 di Manuela Antonacci

Il resort pugliese “Canne bianche” e le accuse di omofobia. Ma i titolari smentiscono

Si sarà trattato davvero di un gesto omofobico, quello che avrebbe subito una coppia gay di padovani, che, in base al loro racconto, sarebbero stati dileggiati dal personale di un noto resort pugliese, appunto perché gay?

I due avevano deciso di passare il loro viaggio di nozze in Puglia, nel prestigioso resort “Canne bianche”, nei pressi di Fasano, dove sarebbe avvenuto il fattaccio. Stando alla loro versione che è stata pubblicata sul Mattino di Padova, durante una cena a bordo piscina avrebbero ricevuto un piatto con una salsa a forma di fallo e sarebbero stati derisi dal personale. In seguito a questo episodio i due avrebbero deciso di denunciare il resort.

Non si è fatta però attendere la replica della struttura stessa che, sulla sua pagina Facebook, ha pubblicato la propria di versione e anche con una malcelata amarezza; “Cari amici, gentili ospiti, siamo rimasti esterrefatti dinanzi ad un affermato caso di omofobia che sarebbe accaduto nel nostro albergo, noto in ambito nazionale ed internazionale per la sua assoluta apertura all'accoglienza, senza discriminazioni o preferenze di alcun tipo. Ancor più esterrefatti lo siamo dopo anche aver svolto le dovute indagini ed aver accertato presso tutto il personale, che potrà confermarlo, che il caso raccontato è completamente falso.  Ci addolora fortemente non solo che le gravi false affermazioni arrechino un grave danno ad una struttura alberghiera che sfidando lo stato di grave crisi ha deciso ugualmente di aprire, per mantenere alta e di qualità la ricettività della nostra regione, oramai nota in tutto il mondo, ma che il falso motivo di immagine omofoba affermata si fondi proprio su quanto è totalmente opposto e contrario alla nostra mentalità ed alla nostra cultura. Peraltro, benché richiesta, nonostante oggi si fotografi e si immortali qualunque momento ed evento, nessuna foto di quanto affermato è stata fornita dai nostri due ospiti in questione, a conferma della totale falsità del fatto, mentre i due ospiti in questione hanno impiegato pochi minuti per farci giungere una richiesta di soggiorno gratuito, a conferma della strumentalità del tutto. Lavoriamo intensamente e instancabilmente da ormai 10 anni. I nostri ospiti che conoscono e che hanno recensito il nostro modo di lavorare e che ha sempre elogiato il nostro staff per la loro professionalità, cordialità e discrezione, ed nostro personale, sono veramente offesi da un’accusa di questo tipo”.

Da questa accorata replica sembrerebbe, insomma, che sia stato sollevato e costruito un falso caso di omofobia, senza nessuno scrupolo nel rovinare la fama della struttura alberghiera. Ci chiediamo allora cosa accadrà quando verrà approvato il ddl Zan e quando quindi accuse simili probabilmente pioveranno come se non ci fosse un domani e con una leggerezza mai vista prima, mentre per chi verrà bollato come omofobo potrebbe esserci come futuro il carcere.

 

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