13/01/2024 di Francesca Romana Poleggi

I dati della relazione ministeriale sulla fecondazione artificiale - La inutile strage di innocenti continua

Nel comunicato stampa n. 1 del 12 gennaio 2024l l'Associazione Italiana Ginecologi e Ostetrici Cattolici (AIGOC) commenta, come sempre in modo puntuale e oggettivo la relazione ministeriale sull'applicazione della legge 40 che nel 2004 ha legalizzato e "regolamentato" la fecondazione artificiale.
I dati rilevati sono - per usare un eufemismo - sconcertanti.
Non possiamo non sottolineare che quando, qui di seguito, si parla di "embrioni" si intende "bambini molto piccoli" (tra un embrione e un bambino  c'è la stessa differenza che c'è tra un lattante e un adulto. Si tratta sempre della stessa persona umana).
 
La starge di innocenti perpetrata con la fecondazione artificiale ogni anno assume proporzioni tragiche. 
Con la fecondazione omologa sono stati assemblati circa 300.000* embrioni e sono  nati solo meno di 20.000 bambini: molto meno del 10%. Il calcolo delle vittime della fecondazione eterologa è più difficile perché i dati sono incompleti. Sappiamo che sono nati 3.608 bambini ma non sappiamo esattamente quanti embrioni sono stati assemblati e quanti sono morti o sono stati scartati.
La tecnica offre la reale possibilità del bambino in braccio a una percentuale minima di coppie (meno del 20%) con grave dispendio di denaro (pubblico) e con gravi conseguenze psicofisiche anche per gli aspiranti  genitori, soprattutto per la donna.
Per non parlare del fatto che i bambini "artificiali" hanno statisticamente molte più probabilità di presentare difetti alla nascita, malatti rare, tumori e altri problemi dei bambini "naturali". Se non altro, perché viene loro negato il rapporto con la madre che si instaura nei primi otto  giorni dal concepimento, prima dell'impianto, fatto di scambi di informazioni a livello chimico e ormonale (un vero "dialogo", il cd. "cross talk").
 
Insomma: a violentare la natura ci si rimette sempre, ma pare che proprio non vogliamo capirlo.
 
URGE FARE IL TAGLIANDO ALLA LEGGE 40/2004
 
A 20 anni dall’approvazione della Legge 40/2004, dopo le sentenze della Corte Costituzionale che hanno stravolto la volontà del Legislatore, tutte le criticità che le tecniche di fecondazione extracorporea avevano, appaiono in quest’ultima relazione ministeriale – seppur incompleta per il mancato invio dei dati relativi alle tecniche applicate. Infatti, solo il 78,3% dei centri che hanno ottenuto almeno una gravidanza omologa ed il 74,1% dei centri che hanno ottenuto almeno una gravidanza eterologa hanno fornito informazioni circa l’esito delle gravidanze. In Campania non sono state fornite informazioni nel 47,7% e nel Lazio nel 14,1% delle gravidanze omologhe e rispettivamente nel 20,0% (Campania) e nel 14,1% (Lazio) delle gravidanze eterologhe.
 
È aumentato il numero medio di ovociti per prelievo: 7,7 nel 2021 mentre era 7,5 nel 2020. Ma, a fronte di un numero elevatissimo (354.291) di ovociti prelevati, nella FIVET/ICSI omologa, ne sono stati inseminati soltanto 5,5/prelievo e fecondati 182.128. Di questi embrioni prodotti, soltanto 96.696, ossia il 53,09%, sono stati giudicati trasferibili; ma ne sono stati effettivamente trasferiti 38.188, il 38,69% degli embrioni trasferibili, pari al 20,96% di tutti gli embrioni prodotti (182.128).
 
– La prima fase, cioè la stimolazione ovarica, ogni anno mostra le sue crescenti criticità: 4.480 cicli vengono sospesi prima del prelievo ovocitario (8,9% dei cicli iniziati a fresco), di cui 2.932 (5,8%) per mancata risposta alla stimolazione ovarica (causa non difficile da prevedere in centri specializzati!). Il tentativo di ottenere ovociti anche in donne di età superiore ai 40 anni causa il maggior numero di interruzione dei cicli dopo il prelievo degli ovociti che vengono tutti crioconservati per rischio di Sindrome da iperstimolazione ovarica (OHSS severa in: 2.649 donne): nell’11,9% nell’età 40-42 anni e nel 15,7% a 43 o più anni di età della donna.
 
È in costante aumento il numero degli embrioni crioconservati nella FIVET/ICSI omologa (61.212 nel 2021) che vanno ad aggiungersi – poiché nello stesso anno se ne scongelano di meno – agli altri già conservati nei freezer dei laboratori italiani per un numero totale, fino al 31.12.2021, di ben 168.076 di embrioni omologhi. Per la FIVET/ICSI da donatore o donatrice [= venditori] di gameti (eterologa) questo dato sulla crioconservazione non viene neppure riportato nella Relazione ministeriale.
 
Considerando che negli ultimi anni il 94,8% dei trasferimenti in utero sono costituiti da 1-2 embrioni, appare improprio continuare ad iperstimolare le ovaie delle donne per produrre tanti embrioni in vitro destinati al gelo. Il numero massimo di 3 embrioni per ciclo da produrre con l’obbligo di trasferirli tutti nell’utero anche in tempi diversi nella stessa donna ci sembra un limite ragionevole da porre.
 
PMA nei LEA? I risultati della FIVET/ICSI nelle donne di età pari o superiore ai 40 anni, soprattutto per le tecniche omologhe “a fresco” e con scongelamento di ovociti, dovrebbero far comprendere ai Responsabili Nazionali e Regionali la necessità di escluderle dai LEA in una Nazione in cui tutti giudicano insufficienti le risorse destinate alla Sanità!
 
Le problematiche della PMA con gameti “donati”. Anche i dati per la PMA con compravendita di gameti (FIVET/ICSI eterologa), oltre al fatto di confermare un’alta perdita di embrioni prodotti (nel 2021, su un totale di 45.293 solo 14.421 embrioni sono stati trasferiti in utero, pari al 31,83%; sono nati vivi soltanto 2.063 bambini pari al 21,5% degli embrioni trasferiti e al 4,55% di tutti gli embrioni prodotti; dei 30.872 embrioni che non sono stati trasferiti non si conosce la sorte!), offrono ulteriori riflessioni relative al “traffico” di gameti ed embrioni congelati. L’incrocio di import/export tra centri italiani e stranieri e la pratica dell’egg sharing crociata di una coppia che offre i propri ovociti in cambio del liquido seminale possono creare nel tempo grandi problemi, già da noi denunciati il 23 settembre 2014 in occasione dei disegni di legge presentati al Parlamento sulla PMA eterologa.
 
La legittimazione della FIVET/ICSI nella forma eterologa da parte della Corte Costituzionale ha dunque rimesso in campo tutti quei problemi che la legge 40 si era prefissa di evitare o prevenire. Compresa la Diagnosi Genetica Preimpianto (PGT) che ha dato alla legge un risvolto meramente selettivo ed eugenetico.       
 
Riteniamo sia venuto il momento per il Parlamento di resettare il “sistema procreatico”, garantendo quanto meno una maggiore trasparenza e completezza dei dati, ripristinando un protocollo di attuazione delle tecniche che consentano il massimo rispetto della salute psicofisica delle coppie e il maggior beneficio possibile per i figli concepiti in vitro, la loro vita (limitare al massimo le perdite di embrioni concepiti) e il diritto di conoscere la loro paternità e maternità e a prevenire la loro eterna (?) crioconservazione.
 
*La Relazione ministeriale  pubblica dati frammentati e confusi ed è molto difficile  fare una semplice addizione: quanti embrioni sono stati assemblati? Quanti bambini sono nati? 
Quindi, quanti bambini sono morti? E quanti giacciono congelati nell'azoto liquido?
Un minimo di trasparenza e di serietà vorrebbe una risposta chiara e univoca a queste domande, ma non è dato averla.
L'ordine di grandezze è comunque quello indicato più sopra.
Ma tre cose sono davvero sicure: la stragrande maggioranza dei bambini (90,80%?) dei bambini muore, gli aspiranti genitori sono disillusi e frustrati, e le cliniche per la fertilità fanno soldi a palate.

 
 
Questo articolo e tutte le attività di Pro Vita & Famiglia Onlus sono possibili solo grazie all'aiuto di chi ha a cuore la Vita, la Famiglia e la sana Educazione dei giovani. Per favore sostieni la nostra missione: fai ora una donazione a Pro Vita & Famiglia Onlus tramite Carta o Paypal oppure con bonifico bancario o bollettino postale. Aiutaci anche con il tuo 5 per mille: nella dichiarazione dei redditi firma e scrivi il codice fiscale 94040860226.