30/04/2020 di

I conflitti di interesse dell’Oms e i dubbi sui laboratori di Wuhan. Il commento di Aldo Forbice

Da quando è esplosa la pandemia di Covid-19 sono tante, tantissime, le ipotesi su come e dove sia arrivato il nuovo virus, ma anche sui possibili conflitti di interesse tra alcune organizzazioni internazionali e il mondo delle industrie farmaceutiche per lo studio e la produzione di una cura o un vaccino. In alcuni casi si tratta di vero e proprio complottismo spicciolo, che non ha nessuna attinenza con la realtà, mentre in altri casi i dubbi appaiono più fondati e concreti. Pro Vita & Famiglia ha intervistato il giornalista Aldo Forbice, storica voce radiofonica italiana e in passato conduttore del programma Zapping su Radio1.

 

In questa emergenza coronavirus sono tantissime le voci e le speculazioni di chi parla di interessi nascosti o conflitti di interesse dietro l’Oms o dietro le industrie farmaceutiche.

«L’Organizzazione mondiale della Sanità è un po’ al centro di alcuni dibattiti scottanti non solo perché Trump ha sospeso i finanziamenti statunitensi in suo favore, in quanto primo paese finanziatore, ma anche perché l’attuale direttore generale, che è un ex ministro etiope, sembra essere molto vicino alla Cina. E sappiamo che la Cina ha sicuramente delle grandi responsabilità per quanto riguarda questa pandemia, anche perché è tutto da accertare su come e dove sia nato il virus, con molte accuse sui laboratori di Wuhan. In alcuni casi si tratta di accuse da accertare e verificare, in altri invece si tratta di casi certi, come i ritardi che ci sono stati nell’informare sull’epidemia e sappiamo che in queste situazioni anche un solo giorno di ritardo può essere molto rilevante».

Invece sulla polemica relativa ai finanziamenti?

«Sui finanziamenti non tutti sanno che una parte è costituita da ciò che viene dato dagli Stati, intorno al 20%, mentre il restante 80% è costituito da donazioni. Di solito si parla di cifre intorno ai 5 o 5,5 miliardi di finanziamento complessivo su un periodo biennale. Su questo punto la critica più forte è quello di un conflitto di interesse tra alcuni donatori privati che sono anche legati a multinazionali farmaceutiche che si stanno interessando allo studio del vaccino e vengono pagate per questo. È però spesso difficile fare delle accuse vere e proprie anche perché spesso si tratta di finanziamenti privati che arrivano da associazioni benefiche o filantropiche come quella di Bill Gates».

Ci sono anche dei possibili conflitti di interesse tra alcune multinazionali e gli esperti che lavorano all’interno delle task force di alcuni Paesi?

«Beh anche in questo caso bisognerebbe vigilare o quanto meno approfondire alcune connessioni che ci sono tra molte industrie farmaceutiche o associazioni benefiche che donano milioni di dollari e componenti dei vari organismi medici e sanitari sia nazionali che internazionali. Ovviamente in molti avrebbero possibilità di essere coinvolti perché stiamo parlando di un ginepraio di interessi multimiliardari».

Lei parla delle critiche mosse alla Cina. Alcune ipotesi, anche autorevoli da parte di premi Nobel, fanno riferimento ad un possibile incidente di laboratorio. Cosa ne pensa?

«Beh anche un premio Nobel per la medicina come Luc Montagnier ha fatto questa ipotesi. Lui sosteneva che probabilmente in un laboratorio di Wuhan si lavorava ad un vaccino per l’Aids e con questa correlazione sarebbe arrivato ad una similitudine tra la corona dell’Aids e quella del Covid-19. Lui addirittura ritiene che ci sarebbero stati degli inserimenti di corone per fare degli esperimenti. Sicuramente non è una teoria stravagante né impossibile. Poi Montagnier per cercare di confermare queste sue ipotesi, ha affermato che anche in India un gruppo di ricercatori indiani sarebbe giunto in passato alla stessa ricerca, anche pubblicata, ma che sarebbe poi misteriosamente scomparsa. Ovviamente si tratta di ipotesi, ma che non sono fantascienza e soprattutto potrebbero giustificare anche la volontà della Cina di voler nascondere qualcosa. Per ora non ci sono prove concrete, ma allo stesso tempo non ci sono prove certe neanche dell’ipotesi iniziale ovvero quella che tutto sia nato in un mercato di animali. Secondo me presto scopriremo qualcosa in più perché gli 007 e lo spionaggio industriale sono molto attivi in questo».

 

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