02/10/2016

Hyde, a volte, è quello buono. E salva due milioni di bimbi

Chissà se qualche cinefilo ha riconosciuto la locandina de Il dottor Jekyll e Mr. Hyde, un film muto del 1920, per la regia di John Stuart Robertson, tratto dal romanzo di Robert Louis Stevenson  e interpretato da John Barrymore.

Nella famosa storia, Mr Hyde era il cattivo, o meglio, la parte cattiva del dottor Jekyll. Invece nella vita reale Henry John Hyde (1924-2007), è stato un membro del Congresso USA, del Partito Repubblicano, cui circa due milioni di americani devono la vita.

Quaranta anni fa, infatti, il 30 settembre, il Congresso americano ha approvato l’emendamento Hyde che ha bloccato il finanziamento pubblico dell’aborto attraverso Medicaid, il programma di assistenza sociale che fornisce cure mediche agli indigenti.

L’aborto non cura proprio niente: ammazza un bambino e rovina una donna. Quindi non è una cura medica ed è stato cancellato dalle prestazioni finanziate dallo Stato.

Si stima che oltre due milioni di persone siano oggi vive grazie all’emendamento Hyde. I dati sono stati pubblicati dal Lozier Institute.

Henry_Hyde
Henry Hyde

Twitter è pieno di tweet pro-vita, anche di deputati del Congresso, che utilizzano gli hashtag #HydeSavesLives, #Hyde40 e #HelloHyde.

Il presidente della Camera, Paul Ryan, ha rilasciato la seguente dichiarazione:

«Nessun contribuente americano deve essere costretto a pagare per gli aborti. L’emendamento Hyde è stato posto dalla pietra angolare della coscienza e  in 40 anni  è responsabile del salvataggio di più di 2 milioni di vite americane. Ci possiamo scommettere: l’emendamento Hyde rimarrà centrale nella nostra lotta per la vita fino al giorno in cui la sentenza Roe v Wade sarà ribaltata completamente».
Chris Smith, in qualità di co-presidente del comitato dei deputati prolife, ha scritto sul Washington Times “L’emendamento salva-vita”, in cui esprime la sua profonda preoccupazione per la sorte di questa norma salva – vita, se Hillary Clinton fosse eletta.
Stessa preoccupazione è stata espressa dal Parlamentary Network for Critical Issues (PNCI).

In Italia, ciascuno di noi paga per l’aborto. E paga anche per l’aborto delle donne ricche, perché qui da noi l’aborto è completamente a carico del SSN, in tutti i casi. L’obiezione di coscienza fiscale alle spese abortive è minima. L’Associazione Papa Giovanni XXIII da tempo raccoglie adesioni in tal senso. Da ultimo nel numero di maggio scorso della rivista Notizie ProVita siamo tornati sull’argomento e abbiamo offerto tutti gli strumenti per esercitare il diritto di non uccidere.

Certo: l’ideale sarebbe la cancellazione completa della legge 194. Certo, la vita va difesa senza se e senza ma. Ma  se una norma come l’emendamento Hyde ha salvato tante persone, perché non cominciare da una proposta analoga? Se proponessimo nella “spending review“, così necessaria anche al SSN, di togliere il finanziamento pubblico all’aborto, per lo meno per chi ha un certo reddito, o anche solo in certi casi, quante vite si salverebbero?

Una proposta del genere, qui da noi, sarebbe osteggiata, massacrata, vilipesa... e non solo dalle femministe&Co, ma anche da quei “Catari” (= puri) che immediatamente ci direbbero che siamo inclini al compromesso e facciamo comunella con gli abortisti...

Francesca Romana Poleggi

Questo articolo e tutte le attività di Pro Vita & Famiglia Onlus sono possibili solo grazie all'aiuto di chi ha a cuore la Vita, la Famiglia e la sana Educazione dei giovani. Per favore sostieni la nostra missione: fai ora una donazione a Pro Vita & Famiglia Onlus tramite Carta o Paypal oppure con bonifico bancario o bollettino postale. Aiutaci anche con il tuo 5 per mille: nella dichiarazione dei redditi firma e scrivi il codice fiscale 94040860226.