22/07/2023 di Francesca Romana Poleggi

Fecondazione artificiale: un mercato di bambini in forte crescita

La fecondazione artificiale  è un business planetario in forte espansione The Economist  parla di un giro di 24,7 miliardi di dollari entro il 2027.
 
In quei Paesi dove il costo della procedura  (può arrivare a due decine di migliaia di euro per ciclo) è a carico dei privati, l'accesso alla fecondazione artificiale è ancora limitato e i Paesi più a buon mercato e con una regolamentazione più permissiva, come la Repubblica Ceca, il Messico o la Tailandia sono meta di viaggi della speranza di molte coppie desiderose di un figlio a tutti i costi.
 
Un esperto intervistato da The Economist dice che oggi con la fecondazione artificiale nascono circa 64.000 di bambini al mese nel mondo e il progresso tecnico consentirà ampi margini di miglioramenti per abbassare i costi, soddisfare l'altissima domanda e aumentare ancor più i profitti. È un settore in cui conviene investire.
Nell'ultimo decennio, infatti, sempre secondo l'articolo citato, mentre il tasso di natalità complessivo è diminuito, il tasso di natalità derivante dalla fecondazione extracorporea è cresciuto di circa il 6% all'anno: è un «un mercato con forti venti favorevoli».
 
Alcune rapide considerazioni sono necessarie. Non è la prima volta che la propaganda presenta la fecondazione artificiale come pratica che contribuisce alla lotta alla crisi demografica in corso: ebbene, la propaganda mass mediatica al soldo dell'industria della fertilità omette alcune importanti verità che i nostri Lettori dovrebbero conoscere: 
 
- La fecondazione artificiale comporta la selezione eugenetica dei bambini prodotti in vitro. Sono sempre di più (e più pagate) le possibilità di avere il bambino su misura con determinate caratteristiche fisiche. Anche lo scarto degli embrioni in base al sesso è praticato spregiudicatamente.
- In Italia, al 2004 al 2020 il 92,75% (1.852.492) degli embrioni prodotti sono stati sacrificati per far nascere 144.786 bambini (1 bambino nato vivo ogni 12,8 embrioni prodotti). Nel solo 2020 (ultimi dati disponibili) i bambini morti a seguito di fecondazione extracorporea sono stati 166.970. Senza contare le decine di migliaia di embrioni congelati: non si sa il numero preciso, di molti di essi non si sa che fine facciano.
- Le tecniche di cura della sterilità e dell'infertilità (poco costose e affatto invasive) progrediscono e danno ottimi risultati, ma vengono totalmente silenziate dalla propaganda. Chi non riesce ad avere un bambino viene immediatamente (o troppo presto) indirizzato alle cliniche  della fertilità.
- La fecondazione artificiale fa male, fa malissimo alle coppie coinvolte e ai bambini: non solo - ovviamente - a quelli che muoiono, ma anche a quelli (pochi) che riescono a nascere. 
 
a) Quando non riesce.
I tassi di successo si aggirano entro il 20%, ad essere generosi, se la donna è giovane e precipitano vertiginosamente  al crescere dell'età. Gli alti tassi di insuccesso sono mistificati e dissimulati dalla propaganda. La coppia dopo diversi cicli di fecondazione artificiale è depressa e devastata psicologicamente ( e a volte anche fisicamente).
 
b) Quando riesce.
I rischi fisici che corre la donna che si sottopone a iperstimolazione ovarica sono sminuiti e trascurati dalla propaganda. I rischi che corre una donna che porta avanti una gravidanza artificiale si moltiplicano esponenzialmente rispetto a quelli che corre qualsiasi donna incinta.
I bambini "artificiali" presentano in un' alta percentuale difetti alla nascita (soprattutto il basso peso) dovuti alla mancanza del cross talk tra madre e figlio nei primi otto giorni che intercorrono tra la fecondazione naturale, nella tuba, e l'impianto nell'utero. Le statisctiche riportate in numerosi studi scientifici dimostrano che i bambini "artificiali" presentano più frequentemente malattie rare e rari tumori infantili. Anche in seguito, durante l'adolescenza e l'età adulta si manifestano più frequentemente disturbi (cardiocircolatori e respiratori) che nei bambini "naturali". 
Dal punto di vista psicologico, la fecondazione artificiale crea problemi sia ai genitori che ai figli, soprattutto quando sia stata fatta con gameti estranei alla coppia (eterologa).
 
È palese ed evidente che la fecondazione artificiale sia essenzialmente e fondamentalmente un lucroso business e  la considerazione degli esseri umani coinvolti è del tutto secondaria: i bambini sono merce, i "compratori" sono molto meno tutelati nei loro diritti, di quanto lo siano i consumatori che comprano o commissionano merce non umana. 
 
 
 
 
 
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