12/06/2014

Equiparare la fecondazione eterologa all’adozione è assurdo

Il Movimento per la Vita torna sul tema della sentenza che ha definito incostituzionale il divieto di fecondazione eterologa, di fatto intaccando alla radice il principio cardine dell legge 40.

Carlo Casini, presidente del MpV, interviene mettendo in luce uno degli aspetti su cui la sentenza fa più acqua, il parallelo tra eterologa ed adozione, equiparazione per stendere la quale i giudici si sono ben guardati di sottolinearne le profonde differenze sostanziali.

Riportiamo a seguire il testo completo del comunicato stampa del Movimento per la Vita.

__

«Siamo alle solite: si guardano solo gli interessi, i desideri degli adulti e non gli interessi e i diritti dei bambini» commenta così Carlo Casini, presidente del Movimento per la vita, la sentenza della Corte Costituzionale in materia di fecondazione eterologa. «Eppure la Convenzione universale dei diritti del fanciullo afferma a chiare lettere che in ogni decisione di carattere amministrativo o giudiziario riguardante i minori deve essere data prevalenza all’interesse e ai diritti del bambino. La precedente Dichiarazione sui diritti del fanciullo stabiliva che “gli Stati devono dare al bambino il meglio di se stessi”.

«Chiediamoci e chiediamo ai giudici se il “meglio” per un figlio sia avere o non avere un padre e una madre certi (sotto ogni profilo: genetico, giuridico e sociale) e se una valutazione su questo “meglio” possa essere sottratta alla sovranità del popolo che si esprime attraverso la legge adottata dai suoi rappresentanti (nel caso in esame, addirittura confermata con un referendum) ovvero possa essere effettuata da quindici persone sia pur nominati giudici costituzionali.

«Nella motivazione della sentenza in questione non vi è alcun riferimento alla convenzione dei diritti del bambino, ma si fa solo riferimento al fatto che l’adozione ha già introdotto nel nostro ordinamento un criterio di genitorialità diverso da quello genetico. Come al solito non si è voluto considerare l’evidenza e cioè che l’adozione è un rimedio ad un male: l’abbandono di un minore da parte dei genitori genetici. In questo caso il “meglio” per il bambino è l’adozione, che non è uno strumento per soddisfare un diritto degli adulti al figlio ma un modo di soddisfare il diritto del minore alla famiglia. Il “meglio” per il fanciullo sarebbe di non essere abbandonato. Nel caso dell’eterologa, al contrario, l’abbandono del figlio viene istituzionalizzato ed incoraggiato: si genera deliberatamente per abbandonare.

«Tanto più amara è la sentenza della Corte quando si ricordi che la stessa Corte dei diritti dell’uomo di Strasburgo aveva recentemente dichiarato che il divieto di eterologa esistente nel diritto austriaco non in contrasto con i diritti umani.

«La vendetta promessa da chi si oppose in modo furibondo alla legge 40 si sta consumando a colpi di decisioni giudiziarie. Nella sostanza di tale legge resta in piedi il baluardo dell’art.1 che riconosce il concepito come soggetto titolare di diritti sullo stesso piano delle altre persone coinvolte.

«Chi propone una nuova legge per rimediare ai guasti giudiziari» conclude Casini «dovrebbe temere la cancellazione per “dimenticanza legislativa” di ciò che i giudici non hanno avuto e non avranno il coraggio di dichiarare incostituzionale: la qualifica del concepito come individuo vivente appartenente alla specie umana, cioè come soggetto titolare di diritti».

Movimento per la Vita

Comunicato stampa

 

Blu Dental

Questo articolo e tutte le attività di Pro Vita & Famiglia Onlus sono possibili solo grazie all'aiuto di chi ha a cuore la Vita, la Famiglia e la sana Educazione dei giovani. Per favore sostieni la nostra missione: fai ora una donazione a Pro Vita & Famiglia Onlus tramite Carta o Paypal oppure con bonifico bancario o bollettino postale. Aiutaci anche con il tuo 5 per mille: nella dichiarazione dei redditi firma e scrivi il codice fiscale 94040860226.