17/06/2023

Embrioni artificiali? No grazie

Abbiamo chiesto al professor Giandomenico Palka dell'Università di Chieti - Pescara, Gabriele d'Annunzio un suo parere sulla questioe degli embrioni sintetici di cui si parla in questi giorni
 
La dottoressa polacca Magdalena Żernicka-Goetz, dell’Università di Cambridge e del California Institute of Technology, biologa, da anni cerca di ottenere embrioni simil umani (sintetici) riprogrammando le cellule staminali embrionali. 
Premesso per far ciò distrugge embrioni viventi, e premesso che le cellule riprogrammate sono ancora molto lontane dall'essere utili come sembrerebbe dalla vulgata, perché oggettivamente le tecniche e i risultati ancora sono abbastanza deludenti, anche ottenere embrioni da esse è ancora un'ipotesi ben lungi dall'essere realizzabile.
Certamente, prima di dare un giudizio puntuale su quanto affermato dai media in questi giorni, bisogna attendere la pubblicazione del lavoro della Żernicka in una rivista peer-rewied.
Fino ad allora possiamo solo fare qualche considerazione.
La biologa  sa che la legge in molti Paesi consente di studiare e manipolare gli embrioni umani fino al 14° giorno e allora dichiara che a lei gli embrioni sintetici servono solo nelle prime fasi di sviluppo per studiare come si determinano le malattie genetiche e gli aborti ripetuti.
Ma gli esperimenti sulle cellule embrionali di topo fatte da lei e da scienziati israeliani hanno prodotto embrioni da cui si sono sviluppate cellule che formano la placenta, il sacco vitellino, ma non si è mai ottenuto un topolino completo  e non è noto se da questi embrioni simil-topolino si potrà ottenere un topolino simile a quelli veri.
Con le cellule staminali umane, gli embrioni ottenuti e chiamati sintetici assomigliano a quelli umani ma non sono uguali. L’embrione ottenuto non ha un cuore pulsatile, non ha un principio di cervello e allora, anche se ne ammettessimo la fattibilità, che Essere  sarebbe?  Simil-umano, para-umano?  Questo è molto pericoloso, non accettabile sul piano etico-morale e legale.
Credo che queste sfide l’uomo le pensa da sempre perché non sa dare una risposta al quesito fondamentale della vita e della morte. Noi siamo tormentati da questo dilemma  e cerchiamo  di farci la vita come diciamo noi perché così la potremmo controllare.
Infine, se sono embrioni simil-umani,  come si può pensare di capire l’origine delle malattie genetiche e degli aborti ripetuti? E’ solo fantasia.
Però bisogna vigilare perché la comunità scientifica ha il diritto di conoscere ma rimanendo sempre dentro i canoni etico-morali.
 
Giandomenico Palka
 
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