24/09/2021

Elezioni Milano. Mazzali (FdI): «Natalità è il fulcro per la città e per il Paese»

Si avvicinano le elezioni amministrative del prossimo 3 e 4 ottobre. Tra le città più importanti spicca sicuramente Milano. I temi pro life e pro family sono centrali soprattutto in una metropoli del genere e tra i candidati più vicini e sensibili c’è Barbara Mazzali, in corsa tra le fila di Fratelli d’Italia e che ha sottoscritto il Manifesto valoriale che Pro Vita & Famiglia ha redatto insieme all’Associazione Family Day e che ha sottoposto a molti candidati in tutta Italia.

 

Dottoressa Mazzali, quali sono i punti a difesa della vita e della famiglia che l’hanno più colpita del Manifesto di Pro Vita & Famiglia?

«Dall’inizio del mio mandato come Consigliere Regionale ho fatto mie le battaglie in difesa della Vita e della Famiglia. Credo che gli amministratori abbiano un ruolo fondamentale contro la deriva relativista dei nostri tempi e per questo ho sottoscritto con decisione il Manifesto di Pro Vita & Famiglia. Farò miei gli strumenti normativi proposti nel documento, nelle sedi opportune di Comune e Regione, per difendere e promuovere la vita umana dal concepimento alla morte naturale e per garantire il diritto alla libertà di educazione. In particolare, mi sono già schierata contro l’approvazione del disegno di legge Zan e continuerò a farlo ispirata anche dal documento che ho convintamente aderito. Mi riconosco in tutte le proposte a sostegno della maternità e della natalità. Credo infatti che la demografia sia il cuore del futuro del Paese, la nuova questione sociale. Non può esistere vero rilancio economico senza un rilancio delle nascite. E questo anche per Milano»

Dal punto di vista del rilancio demografico, in una città come Milano cosa si può fare in questo ambito?

«La nostra città sta invecchiando in maniera estremamente veloce, senza che vi sia un ricambio generazionale, ciò provoca ripercussioni sociali drammatiche nel prossimo futuro: questo richiede lo sviluppo di strategie a lungo termine, quali politiche più mirate di sostegno alle famiglie. La Città di Milano necessita di un piano d’azione per il futuro, cercando di intercettare anche le risorse del Recovery Fund per trasformare l’insufficiente sistema cittadino di politiche familiari in un incisiva macchina amministrativa di sostegno alla natalità, con espliciti interventi orientati a recuperare equità nell’imposizione tributaria e fiscale, favorendo la conciliazione nel mondo del lavoro, in particolare delle madri, sviluppando politiche abitative a misura di famiglia e, non ultimo, dotando la città di strumenti anche culturali che invertano la rotta e il pensiero che ha portato al modello materialista dominante. Il mio obiettivo è far sì di tornare a vedere la famiglia come prima cellula fondante della società. Sono convinta che solo andando in questa direzione ci possa essere un rilancio generale di tutto il sistema, si pensa sempre solo al lato economico, ma io penso che una famiglia che venga messa in condizione di passare più tempo insieme serenamente possa far crescere ragazzi con una maggiore testa sulla spalle in modo anche da evitare tutte le problematiche di bullismo e disturbi alimentari senza lasciare mai indietro nessuno, in primis i disabili, ma anzi creando i presupposti di una vera e sana integrazione».

Di cosa, invece hanno più bisogno le famiglie milanesi e quali politiche metterà in campo se eletta?

«Da consigliere di Regione Lombardia e da futuro consigliere comunale, mi batterò perché il comune di Milano torni a investire sul valore famiglia, non mettendo sullo stesso piano la famiglia naturale da altre aggregazioni sociali, che per quanto siano assolutamente da rispettare trovano al loro interno alcune contraddizioni che per me non sono negoziabili. Partirò dal riconoscimento del ruolo decisivo della donna madre, che va sostenuta con politiche di integrazione del reddito; sosterrò l’aumento degli assegni familiari e una riforma fiscale comunale in un’ottica “quoziente familiare”. Mi impegnerò per incrementare i servizi e i fondi destinati ai disabili, troppo spesso a carico della sola famiglia. Sarò “determinata opposizione” al diffondersi dell’ideologia gender in tutte le sue forme e per la difesa della Vita sempre».

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