13/11/2012

Danno per nascita con sindrome di Down: giuristi italiani criticano Cassazione

La Corte di Cassazione italiana ha snaturato il ruolo della tutela risarcitoria da strumento di protezione delle persone e del loro patrimonio, con compiti impropri che rischiano di comprimere il valore umano e sociale della vita delle persone con disabilità entro limiti angusti”, lo afferma il documento conclusivo del convegno “La dignità dell’Uomo tra diritto dell’Unione Europea e diritto interno”, che si è svolto oggi presso l’Università Europea di Roma e promosso dall’Ufficio d’Informazione in Italia del Parlamento europeo.

Nel corso del convegno è stata discussa la recente sentenza della Cassazione relativa al medico  che non ha adeguatamente informato una coppia sulle possibili patologie  cui il feto era affetto, con la condanna del sanitario al risarcimento dei danni, accordato non solo ai genitori, ma anche alla bambina nata con sindrome di Down.

Danno che però, a detta dei giuristi presenti al convegno, essendo una malformazione congenita, poteva essere evitato  solo con la “non nascita” della bambina. “Si tratta di una decisione che crea una sorta di diritto a non nascere se non sani – afferma il documento – in totale distonia con la ricchezza umana, sociale e solidale di quanto avviene quotidianamente nelle relazioni  interpersonali con persone portatrici di sindrome di Down, con l’effetto di una deriva giuridica in ordine al valore della vita disabile, finora scongiurata dalla civilistica italiana, nelle sue componenti dottrinali  e giurisprudenziali”.

Al convegno sono intervenuti, tra gli altri, i giuristi Fabrizio Criscuolo (Università della Calabria), Stefano Delle  Monache (Università di Padova), Paolo Maddalena (Università Europea di  Roma), Roberto Nania (Sapienza Università di Roma), Andrea Nicolussi  (Università Cattolica di Milano), Mauro Orlandi (Università di Roma Tor Vergata), Antonio Palma (Università di Napoli Federico II).

Al termine  dei lavori, una delegazione, formata dai professori Alberto Gambino, Filomena Santagada e Filippo Vari, ha consegnato il documento ai parlamentari europei Gianni Pittella (PD), Mario Mauro (PDL) e Carlo Casini (UDC), appellandosi alla Convenzione Onu sui diritti dei disabili, ratificata dall’Unione Europea nel 2009.

Fonte: Zenit.org

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