09/07/2021 di Luca Volontè

DAL MONDO – Usa, la campagna di ipersessualizzazione di Planned Parenthood

Un volantino di educazione sessuale della Planned Parenthood che invitava i bambini di 11 anni a fare sesso, purché il partner non avesse più di 13 anni, è stato distribuito dopo una lezione agli alunni della scuola di Stewart Middle School di Tacoma, nello Stato di Washington. I genitori furiosi hanno contattato la scuola e, in una risposta ottenuta da The Post Millennial, Eric Hogan, assistente direttore dell'istruzione secondaria alle Tacoma Public Schools, ha dovuto ammettere che il volantino non faceva parte del programma scolastico e non avrebbe dovuto essere inviato a casa tramite gli studenti.

Dopo un'indagine interna, Hogan ha aggiunto: "Planned Parenthood ha insegnato nelle nostre scuole e ha fornito il volantino che è stato distribuito agli studenti, ma l'insegnante non si è reso conto che il volantino non era stato approvato”.  Lo stesso Hogan ha aggiunto che Planned Parenthood non stava più facendo presentazioni nelle scuole di Tacoma. Purtroppo però, nonostante il coraggio dei genitori, in coincidenza delle elezioni presidenziali dello scorso novembre, la maggioranza dei cittadini dello Stato di Washington aveva approvato il Referendum 90, cioè un “curriculum scolastico grafico statale” di educazione sessuale creato e approvato proprio da Planned Parenthood e da organizzazioni attiviste radicali.

Questo “incidente” è dunque il seguito delle polemiche sulla campagna "Free The Pill", che voleva convincere i bambini ad ottenere pillole anticoncezionali da banco. I genitori dovranno esser vigili nello Stato di Washington. Storia diversa, invece, nello Stato dell’Iowa, dove la Corte Suprema ha confermato la legge che vieta proprio a Planned Parenthood di promuovere corsi di “educazione alla sessualità”. La Corte Suprema dell'Iowa ha stabilito che lo stato può vietare ai fornitori di aborti come Planned Parenthood di fornire programmi di educazione sessuale finanziati da sovvenzioni federali. In una decisione con sei voti a favore e uno contrario, l’Alta Corte dello Stato ha confermato una legge del 2019 che appunto vietava a Planned Parenthood e ad altri fornitori di aborti di ricevere i fondi federali per fornire programmi di educazione sessuale.

 

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