08/03/2021 di Luca Volontè

DAL MONDO - Le Filippine legiferano contro i matrimoni delle bambine

Tra acclamazioni, applausi e tamburi battenti, ragazze di 12 e 13 anni si sono sposate con uomini tre volte più grandi loro nel sud delle Filippine sino a qualche mese fa. Ma le cerimonie di questi matrimoni con spose bambine, divenuti virali, hanno spinto i legislatori ad approvare una legge che finalmente metterà presto al bando i matrimoni tra e con bambini nel Paese.

I matrimoni tra e con bambini sono comunque sulla buona strada per essere presto messi fuori legge del tutollo nelle Filippine, dove si stima che ci siano 726mila spose bambine e il Paese è  infatti al 12° posto tra quelli con il più alto numero di matrimoni di questo tipo al mondo.  

Sin da novembre scorso, il Senato filippino ha approvato il ‘Girls Not Brides Act’, una legislazione che punisce chiunque celebri e partecipi a un matrimonio infantile con il carcere, multe e la perdita della custodia dei figli.

La legge annulla anche tutti i matrimoni infantili esistenti e include programmi governativi per informare ed educare i cittadini dell’inciviltà di questi matrimoni e delle pene in cui si incorre nel costringere le bambine al matrimonio precoce.

Il disegno di legge potrebbe esser presto approvato dalla Camera dei Rappresentanti ed essere firmato dal Presidente della Repubblica.

L’Oxfam, che conduce una campagna per porre fine ai matrimoni infantili, ha denunciato anche casi di bimbe di 10 anni sposate con uomini di 20 anni più grandi di loro. Molte di queste spose-bimbe non hanno potuto frequentare le scuole e sono rinchiuse in un circolo di povertà quasi assoluta, diventando presto ragazze-madri con figli a cui badare.

Secondo Oxfam, il matrimonio infantile è più diffuso nella regione meridionale di Mindanao, dove i musulmani possono avere più di una moglie e le ragazze a partire dai 13 anni possono sposarsi. Gli stessi responsabili dell’organizzazione umanitaria confidano in una rapida approvazione della legge ma anche in una profonda opera culturale, civile e sociale in molte aree del sud delle Filippine: “Anche se abbiamo avuto uno sviluppo ottimistico sulla legislazione che vieta i matrimoni infantili nelle Filippine, è ancora insufficiente [per] smantellare le credenze sociali che possono portare a processi trasformativi di cambiamento”.  La spinta ad una pronta approvazione delle norme che vieterebbero il matrimonio almeno sino ai 18 anni e solo una volta verificato il consenso degli sposi, sono promosse oltre che dalle chiese cristiane del paese anche dell’UNFPA. Anche l’Onu, altre volte purtroppo in prima linea per la diffusione delle pratiche abortive, questa volta si è schierata dalla parte delle donne e delle bambine.

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