22/03/2022

Contrasto a pedofilia e pedopornografia, gli incontri a Ravenna e Bologna con Ghizzoni e Zuppi

Martedì 15 e mercoledì 16 marzo si sono svolti, rispettivamente a Ravenna e Bologna, i due convegni, promossi dall’associazione Pro Vita & Famiglia Onlus e dall’associazione Meter Onlus, entrambi dal titolo “Pedofilia e pedopornografia: crimini contro l’umanità. Strumenti di contrasto ed impegno ecclesiale”.

Ad entrambi gli eventi hanno partecipato don Fortunato Di Noto, presidente dell’Associazione Meter, e la vicepresidente l’avvocato Maria Suma, oltre che Jacopo Coghe, portavoce di Pro Vita & Famiglia Onlus.

A Ravenna, il convegno si è tenuto presso la parrocchia di Santa Maria del Torrione. Dopo i saluti del parroco, don Paolo Pasini, don Di Noto ha ricordato la nascita di Meter nel 1989. «Con i nostri centri di ascolto – ha raccontato – abbiamo accolto 1800 vittime, stiamo parlando di vittime, bambini, adolescenti, giovani, oppure adulti che hanno subito abusi e che hanno bisogno di essere ascoltati ed accompagnati», ha dichiarato il sacerdote siciliano. «Con il lockdown, la casa, che avrebbe dovuto essere il luogo più sicuro, è diventato il luogo più pericoloso, perché i bambini hanno avuto accesso ad Internet in modo indiscriminato, venendo a contatto con possibili adescatori attraverso i social. Dentro casa sono arrivati i nemici e gli sconosciuti. Secondo i dati, mai smentiti, attualmente vi sono tra i 18 e i 19 milioni di bambini abusati solo in Europa». Nel corso del convegno, l'arcivescovo di Ravenna-Cervia, monsignor

Lorenzo Ghizzoni, presidente del Servizio Tutela Minori della Cei, ha sottolineato l’importanza della formazione degli educatori per prevenire e contrastare il fenomeno criminale della pedofilia. «E' un'opera doppiamente diabolica quella che fa sì che ad abusare dei bambini siano stati anche appartenenti al clero: da una parte questa distrugge i piccoli, dall'altra lo stesso clero e la sua reputazione», ha sottolineato Ghizzoni. «Nei nostri ambienti, la prevenzione paga, perché quando sono introdotte buone prassi, si vede il crollo del fenomeno. Anche la selezione delle persone a contatto con i bambini paga. Più del 90% di questi reati non avviene nei nostri ambienti, ma a livello mondiale in quelli sportivi, nelle scuole, in tutti i luoghi dove i ragazzi vivono. La pedofilia è un male rilevante in tutta la società e in tutte le società, più o meno rilevato, più o meno denunciato. Grazie al contributo fortissimo di Benedetto XVI e di papa Francesco, alla modifica delle norme canoniche, c'è stata una reazione a livello della Chiesa. C'è bisogno che in ogni diocesi, in ogni parrocchia, e nelle parrocchie ogni educatore, ogni catechista, abbia da ora in poi un occhio attento per la tutela e la custodia dei minori. La grande conversione della Chiesa è stata quella di mettersi dalla parte delle vittime».

A Bologna, invece, il convegno si è svolto a Villa Pallavicini dove fra i relatori, ospiti di Don Massimo Vacchetti, era presente anche il Cardinale Arcivescovo di Bologna Matteo Maria Zuppi. Francesco Perboni, referente PV&F a Bologna, e Jacopo Coghe hanno spiegato la genesi dell’incontro: «è un tema talmente delicato e grave che vorremmo non vederlo, ma è importante parlarne per fare prevenzione e proteggere i più piccoli. I genitori sono chiamati a fare la loro parte, esercitando una vigilanza attenta fondata sul dialogo coi loro figli». Don Fortunato Di Noto e l’avvocato Maria Suma hanno spiegato come ai predatori virtuali corrispondano abusi e vittime reali. Ogni abuso è un “omicidio psicologico” e i coinvolti sono “sopravvissuti”. Meter fa una costante attività di monitoraggio della rete, con migliaia di segnalazioni ogni anno alle forze dell’ordine. Hanno aiutato e salvato migliaia di bambini da reti criminali internazionali. Ciò è costato per anni a Don Fortunato la necessità della scorta.

Il Cardinale Zuppi, con equilibrio e visione, ha confermato come Meter sia una testimonianza viva dell’impegno della Chiesa, sulla quale spesso viene puntato il dito senza tenere conto della vastità del fenomeno. Esso pone le sue radici anche nell’aumento della violenza nei rapporti incentivato dalla pornografia, che sfuma i confini del libero assenso rispetto alla condivisione dell’intimità nella vita sessuale. In questo quadro, «il cristiano, che deve essere un buon samaritano, difende la vita che viene portata via», perché a quei bambini, «viene portata via metà della vita» e se ci giriamo dall’altra parte, lasciandoli soli, «perdono anche l’altra». Il lavoro fatto ci permette di «capire l’insieme e quindi anche di combatterlo, e di combatterlo seriamente e severamente, come è avvenuto e sta avvenendo anche all’interno della Chiesa».

Siamo di fronte a un Golia, dietro cui vi è il denaro, che siamo chiamati a contrastare. Nella realtà di oggi, «virtuale e reale si confondono», e, con il web, anche la casa rischia di trasformarsi in un luogo pericoloso. Perciò serve un’alleanza educativa, che salvaguardi i bambini.

Il fenomeno esiste, coinvolge milioni di persone, ed è una piaga da debellare e con Meter e Pro Vita & Famiglia, la Chiesa è pioniera nell’impegno per la salvaguardia dei più piccoli.

 

A cura di Simone Ortolani, Matteo Di Benedetto e Francesco Perboni

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