28/04/2021

Caso Liceo Nomentano Roma. «Temi così divisivi non possono essere affrontati ideologicamente»

Tiene banco il caso del Liceo Nomentano di Roma, dove è prevista per domani un’Assemblea di Istituto sul tema della “carriera alias” e del significa della transizione di genere.
 
"Temi così divisivi, controversi sul piano scientifico non possono essere affrontati con interpretazioni ideologiche e inopportune, scientificamente infondate e soprattutto non rispettose delle scelte educative delle famiglie e delle sensibilità dei ragazzi” è il commento di Maria Rachele Ruiu di Generazione Famiglia, braccio operativo di PV&F nella scuola e di Chiara Iannarelli di Articolo26 Lazio, che già si erano espresse in un primo momento con un comunicato congiunto.
 
I temi in programma, inoltre, “non possono non essere prima condivisi con le famiglie”. “Come mai - il commento Iannarelli - la dirigente non ha chiesto maggiori competenze scientifiche e non ha fatto di tutto perché non ci fossero gli altri professionisti proposti dai genitori? La scuola dovrebbe offrire una educazione al rispetto di tutti senza scendere interpretazioni così di parte. La scuola pubblica, infatti, non può essere un luogo di indottrinamento ideologico, tra l'altro  approfittando della pandemia e della distanza in cui é più difficile il controllo”. 
 
"La scuola non può e non deve essere teatro di colonizzazioni ideologiche, come le ha chiamate Papa Francesco”, le ha fatto eco Maria Rachele Ruiu. "Perchè nella circolare non sono stati resi pubblici i nomi dei relatori? Forse perché estremamente di parte? Ancora non é approvato il ddl Zan e già attivisti ideologizzati, strumentalizzando minorenni, propagandano serenamente le proprie ideologie nella scuola, fingendo che la loro visione sia l'unica possibile: gli altri sono tutti omofobi. É irricevibile questo, soprattutto per il benessere dei nostri figli che dovremmo perseguire tutti: l'indottrinamenteo alla self-id, cioé l'ideologia gender nelle scuole, aumenta confusione e sofferenza ai ragazzi e infatti divide non solo il mondo scientifico, politico, ma addirittura il mondo lgbt”
 
“In Gran Bretagna - ha proseguito Ruiu - le "cliniche gender" vengono chiuse, i pediatri chiedono di fare marcia indietro: aumentano le testimonianze di ex-ragazzi spinti ideologicamente alla transizione da giovani, che chiedono perché gli adulti di allora non li abbiano aiutati davvero. Gli adulti non possono continuamente abdicare al proprio ruolo. Siamo e staremo sempre accanto ai genitori, perché venga riconosciuto il loro diritto di priorità educativa in una scuola plurale, dove nessuno possa venire indottrinato o silenziato e ingiuriato per le proprie idee. Non faremo un passo indietro”.
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