01/03/2021

Caso Liceo Giulio Cesare. La scuola non può essere teatro di strumentalizzazioni. Solidarietà alla preside Paola Senesi

Insieme ad altre associazioni membri del Forags Lazio, così come del Fonags e di molti Forags regionali, abbiamo firmato – lo scorso 24 febbraio - tramite il nostro braccio operativo nella scuola, Generazione Famiglia, una lettera aperta alla dirigente scolastica del Liceo Giulio Cesare, la professoressa Paola Senesi e al dirigente dell’Ufficio Scolastico Regionale del Lazio, il dottoe Rocco Pinneri.




Le Associazioni firmatarie sono fortemente preoccupate per le polemiche suscitate intorno allo svolgimento della “settimana dello studente” del Liceo Giulio Cesare di Roma nelle giornate dal 9 al 12 febbraio 2021 e per l’affrettato processo mediatico alimentato da parte di alcuni e ripreso da vari organi di stampa.

Siamo stati raggiunti dai genitori degli studenti del liceo romano, che hanno espresso il loro disappunto per la strumentale attenzione mediatica promossa con grave discredito alla Preside e al Liceo medesimo che si è sempre distinto per la qualità del servizio offerto da un corpo dirigente e docente sempre di alto livello professionale e per l’alto grado di partecipazione sia da parte degli studenti che dei genitori.

Da quanto ricostruito prendendo cognizione dei comunicati della Dirigenza scolastica, dei rappresentanti d’istituto degli studenti, e di altre componenti studentesche e genitoriali è appurato che la Dirigente scolastica:

•          si sia limitata ad invitare ad una riformulazione del tema di uno degli incontri che tenesse conto non soltanto dell’aspetto socio-sanitario dell’interruzione della gravidanza bensì anche delle più complesse dinamiche attinenti l’argomento.  Ciò in linea con le previsioni della L. 194 (i cui principi cardine sono molto spesso ignorati e sottaciuti) proprio per aiutare i giovani ad assolvere al meglio le finalità di crescita educativa e di conoscenza completa dell’argomento al fine di promuovere la maturazione responsabile di tutte le problematiche legate all’ interruzione della gravidanza.

•          si sia limitata ad applicare la legge relativamente al tema dell’identità di genere richiamando quanto espressamente sancito nella circolare n. 1972/2015 del MIUR esplicazione del contenuto dell’art. 1, comma 16 della legge 107/2015 il quale stabilisce che “tra i diritti e i doveri e le conoscenze da trasmettere non rientrano in nessun modo né “ideologie gender” né l’insegnamento di pratiche estranee al mondo educativo”, comportandosi di conseguenza.

•          Abbia espresso le proprie perplessità quanto al tema del terzo incontro proposto circa “L’occupazione fascista dei Balcani” poiché l’argomento era anche collegato a quelli di altri incontri sulle vicende avvenute in quell’area durante e dopo la seconda guerra mondiale prendendo spunto dalla giornata del Ricordo, e trattando temi quali l’accoglienza e la fraternità, il genocidio e lo sterminio di popoli e quindi anche delle loro cause.

•          Si è appurato, per espresso riconoscimento dei rappresentanti degli studenti che la rimodulazione del programma e l’esclusione dei detti incontri sia stata conseguenza della ristrettezza dei tempi che non hanno consentito una più approfondita maturazione sulla riformulazione dei temi e non di esercizio di potere censorio della Dirigente Scolastica.           

Ciò posto, le associazioni firmatarie  come loro tradizione e loro stile rifuggono da ogni strumentalizzazione propagandistica preferendo agire in verità, competenza e onestà intellettuale e pertanto:

•          Ribadiscono il principio enunciato dalla nostra Costituzione Democratica secondo il quale  appartiene ai genitori il primato educativo dei figli, come riconosciuto dall’art. 30: “è dovere e diritto dei genitori mantenere, istruire ed educare i figli…” Principio che esclude ogni chiusura, indipendenza o peggio contrapposizione tra scuola e famiglia nella formazione degli allievi, anzi ritengono che compito della scuola sia allenare la capacità critica dei discenti presentando posizioni che esprimono giudizi differenti sui temi  educativi affrontati. 

•          Ribadiscono il loro impegno affinché l’apporto dei genitori nella scuola sia sempre improntato in pieno spirito di collaborazione nella consapevolezza di essere una grande risorsa per la valorizzazione del servizio scolastico in generale e la qualità dell’insegnamento che può essere solo arricchito con il contributo della loro partecipazione responsabile.

•          Ribadiscono il rifiuto di ogni discriminazione, di ogni tipo di violenza, che sia essa fisica o psicologica, nei confronti di qualsiasi essere umano, ancor più dei soggetti in fase evolutiva e, il pieno riconoscimento del diritto naturale primario di ogni ragazzo di poter essere e divenire ciò che è, nella consapevolezza della autonomia del proprio sviluppo ma certamente nel solco delle proprie radici familiari e sociali.

In conclusione le associazioni firmatarie:

Ribadiscono la loro fiducia alla professionalità e al senso di responsabilità della Prof.ssa Senese e di tutti i responsabili delle istituzioni scolastiche, anche quando sono chiamati a vigilare sulla corretta applicazione della legge così promuovendo il raggiungimento delle finalità proprie della istituzione cui sono preposti.

Invitano quanti operano nel campo delicato dell’educazione ad avere il coraggio di evitare che vengano sfruttate singole contingenze/difficoltà/incomprensioni per fini che esulano dal corretto svolgimento della vita della comunità scolastica educante  e tesi a finalità estranee a quell’ambito.

In particolare, si rivolgono agli organi di informazione affinché siano anch’essi artefici del cambiamento di prospettiva e promotori di una nuova alleanza educativa per il bene della Nazione, mettendo da parte la ormai invadente proposizione dello scontro e favorendo una vera cultura dell’incontro.

 

Roma, 24 febbraio 2021

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