24/02/2020

Blasfemie negli spettacoli delle femministe e quei soldi di Zingaretti

Così leggiamo su Il Tempo in merito ai «700 mila euro l'anno» che il leader del PD, nonché presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, avrebbe concesso alla “Casa delle donne”: «il finanziamento servirebbe a retribuire l'attività sociale fatta dalle femministe occupanti abusive, che in 14 stanze ospitano alcune donne - qualcuna con figli - che hanno subito violenza fra le pareti domestiche. Si tratta di una scusa perché la Raggi ha già trovato casa pubblica per le poverette e pure le equipe professionali pagate dal comune di Roma che le seguirebbero per portarle gradualmente a una vita normale e indipendente […]. Con i soldi di Zingaretti dunque non si aiutano le donne che hanno subito violenza, ma le attività svolte dalle occupanti nella casa delle donne».

Ebbene, pare che fra queste attività sia compreso uno spettacolo, tratto dall’omonimo libro “Corpi impuri, il tabù delle mestruazioni”. Nel presentarlo, l’autrice, Marinella Manicardi, stando a quanto leggiamo sul sito dell’associazione associazione Lucha y Siesta, si sarebbe chiesta: «perché le tre religioni monoteiste: cattolica, ebraica e mussulmana considerano il corpo mestruato della donna, la donna, un corpo impuro. Perché impuro? Mentre il corpo insanguinato del Cristo è sinonimo di santità e la sua ferita sul costato assomiglia straordinariamente a un sesso femminile: un caso?».

Un accostamento, questo, a dir poco improprio e inopportuno, specialmente in un periodo in cui si stanno moltiplicando a dismisura episodi di gravi blasfemie contro il Cristo e le altre figure care alla fede cristiana.

In un contesto sociale così attento al tema delle discriminazioni, è indispensabile ribadire che i cristiani «vengono oppressi anche qui, non solo all’estero, come riferito dall'Osservatorio sulla intolleranza e la discriminazione contro i cristiani in Europa». E su questo «Non va più taciuto».

 

di Luca Scalise

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