15/11/2023

Bene i progressi dell'UE sulla protezione dei minori online, ma c’è ancora tanto da fare

In un momento storico cruciale per la protezione dei minori nell'ambito digitale, possiamo accogliere con, seppur cauto, ottimismo, i recenti sviluppi all'interno dell'Unione Europea. La Commissione per le Libertà Civili del Parlamento Europeo, infatti, ha adottato misure significative contro gli abusi sessuali sui minori online, un passo avanti verso la sicurezza digitale dei nostri bambini, che non può essere sottovalutato e che ormai da anni Pro Vita & Famiglia denuncia con la Campagna “Piccole Vittime Invisibili”.

Nel dettaglio la Commissione per le Libertà Civili ha approvato ieri una dichiarazione sulle nuove misure per proteggere i bambini online prevenendo e fermando gli abusi sessuali sui minori. La dichiarazione del Parlamento europeo sulla proposta di regolamento recante norme per prevenire e combattere gli abusi sessuali sui minori è stato adottato dalla Commissione LIBE con 51 voti favorevoli, 2 contrari e 1 astensione.

Queste misure, che includono il consenso obbligatorio per i messaggi non richiesti rivolti ai bambini e sistemi più robusti di controllo genitoriale, rappresentano un importante baluardo nella lotta contro la piaga degli abusi online. Inoltre, l'adozione di sistemi di verifica dell'età per i siti pornografici è un segnale forte contro la cultura della permissività che troppo spesso prevale su internet.

Il Presidente della FAFCE, Vincenzo Bassi, sottolinea la necessità di un'azione rapida e concreta da parte dell'UE e degli Stati membri, senza cadere nelle trappole delle battaglie ideologiche, che distolgono l'attenzione dalla protezione dei minori. Bassi richiama inoltre l'attenzione sul fatto che la lotta alla pornografici e alla sessualizzazione precoce dei bambini non può essere trascurata, essendo questi elementi fondamentali per una società sana e protettiva nei confronti dei suoi membri più giovani e vulnerabili.

Nonostante l'apprezzamento per i passi avanti fatti non mancano alcune lacune. La normativa attuale, pur essendo un inizio promettente, è considerata non esaustiva. Bisogna quindi insistere sull'importanza di coinvolgere maggiormente i genitori e le organizzazioni familiari nei processi decisionali, sia a livello europeo che nazionale. Solo attraverso un approccio olistico e inclusivo sarà possibile garantire la massima protezione dei nostri bambini nell'era digitale.

 

Fonte: Parlamento Europeo

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