08/09/2020 di Francesca Romana Poleggi

Bambini abusati (molti), bambini salvati (pochi), e noi.  

In California, stanno varando una deroga alla legge che considera illegali i rapporti sessuali tra adulti e minorenni: il senatore e attivista Lgbt Scott Wiener (che in passato ha fatto derubricare da delitto a contravvenzione la trasmissione consapevole dell'HIV), ha proposto la legge  SB 145.  
 
Attualmente chi ha rapporti erotici con minori viene automaticamente schedato tra i predatori sessuali. Solo in caso di rapporti vaginali il giudice può - secondo le circostanze - disporre che la schedatura non avvenga. La nuova legge prevede che invece, anche in caso di rapporti orali, anali o altro, sarà sempre il  giudice a ordinare la schedatura dell’adulto, solo se lo ritiene opportuno,  se la vittima ha un'età compresa tra i 14 ei 17 anni e la differenza di età tra l'autore del reato e la vittima è inferiore a 10 anni.  La nuova normativa presumibilmente verrà presto promulgata dal governatore Gavin Newsom, che appartiene al Partito democratico come la maggioranza che ha sostenuto e approvato la proposta. 
 
In questo modo, le comunità possono essere costrette a convivere con anonimi predatori sessuali che le forze dell'ordine non possono monitorare adeguatamente. Una legge del genere è quindi un ostacolo alle attività volte alla tutela delle vittime dei pedofili e della tratta.  
 
In Georgia, nei giorni scorsi, le forze dell'ordine hanno ritrovato 39 minori scomparsi di età compresa tra i 3 e i 17 anni; in Ohio, pochi giorni dopo, ne hanno liberati altri 25. L' operazione «Not Forgotten» e l'operazione «Safety Net»  sono state condotte dall' US Marshals Service in collaborazione con la polizia locale e hanno portato all'arresto di diverse persone molte delle quali erano schedate come molestatori sessuali. I bambini e i ragazzi - di ogni razza ed etnia -  venivano comprati, venduti e “affittati” e provenivano da dalle più diverse condizioni sociali. 
 
Diciamo grazie, perciò, a chi davvero fa qualcosa di concreto per contrastare un crimine così esecrabile come la pedofilia. Ma è una goccia nel mare. È vero che nel 2019, su 400 bambini che hanno cercato, i Marshal sono riusciti a salvarne 295, circa il 75%. Ma, solo negli Stati Uniti, quell'anno, il National Center for Missing and Exploited Children ha segnalato all'FBI più di 421.000 minori scomparsi.
 
Questo ci disturba, ci  scandalizza,  ci fa sentire impotenti davanti a tanto male. 
 
Ancor più sconvolgenti sono le denunce di don Fortunato Di Noto e della sua associazione Meter che da trent’anni lotta contro la pedopornografia e fornisce sostegno psicologico alle vittime per superare il trauma (forse sarebbe meglio dire “convivere” col trauma, perché certi traumi difficilmente si superano). Fa male al cuore leggere  sulla sua pagina Facebook che gli abusi violenti sono diffusissimi persino sui neonati; che c'è chi gode nel vedere decine di bambini violentati da animali; fa male leggere che gli orchi sono anche donne, oltre che uomini, giovani e vecchi; fa male sapere che nel solo 2019 Di Noto ha denunciato più di 7 milioni di foto e quasi un milione di video pedopornografici (il che vuol dire 8 milioni di bambini violentati) e che solo una minima parte delle denunce di Meter muovono la polizia e la magistratura in Italia e in altri Paesi “civili”. 
 
Eppure qualcosa possiamo fare,  in ogni contesto sociale e culturale, per dar voce a queste povere vittime e sollevare il problema della giustizia che procede poco o a rilento in queste circostanze. 
 
Innanzi tutto, possiamo seguire e sostenere - anche economicamente -  don Di Noto. Possiamo, poi, ripetere quello che lui denuncia ad alta voce (anche se è doloroso). Possiamo e dobbiamo opporci civilmente ma fermamente a chi fa discorsi che tendono a sdoganare la pedofilia (il più comune è che il pedofilo "nasce così" e non può farci niente,  e che il pedofilo di natura non è violento e i bambini "li ama" e non li tocca neanche con un fiore, se non vogliono...). Dobbiamo esecrare  le norme - come quelle californiane - che considerano giustificabili rapporti orali o anali tra un 24enne e un 14enne, e in generale tutti i tentativi di abbassare l'età in cui è ammesso il “consenso” ai rapporti sessuali (l’art. 609 quater del nostro codice penale stabilisce limiti molto bassi per il consenso: in generale 14 anni; 13 se l’altro partner è minorenne, 16 se l'altro partner è un convivente, un educatore, un parente. Ma nel 2013 la Cassazione ha riconosciuto le attenuanti generiche a un uomo di 60 anni trovato a letto con una bambina di 11, perché lei lo amava). 
 
E soprattutto dobbiamo opporci alla sessualizzazione precoce dei nostri bambini operata dai media - anche dai cartoni animati! - e troppo spesso da chi - calpestando il diritto dei genitori - promuove nelle scuole corsi di  ”educazione” sessuale del tutto opinabili.   
 
È da vili "cercare di non pensarci" e voltare la faccia da un'altra parte.
 
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