Il Guttmacher Insitute ha calcolato che dal 2011 al 2014 gli Usa hanno adottato 231 leggi restrittive nei confronti dell’ aborto , molte di più rispetto agli anni precedenti.
Inoltre, gli Stati considerati estremamente ostili all’aborto ad oggi risultano essere 27: tutto il Sud e gran parte del Midwest.
Strano ma vero. Dall’America, arriva un dato confortante per i sostenitori della vita: negli ultimi quattro anni gli USA hanno emanato 231 norme con restrizioni all’aborto. Non solo, sempre dai dati emersi e pubblicati dall’istituto di ricerca, dal 2000 al 2014 gli Stati considerati ostili all’aborto, ovvero che nel corso dell’anno solare avevano attuato cinque o più tipi di restrizioni verso tale pratica, sono passati da 13 a 27.
Un bel balzo in avanti che confermerebbe la visione secondo la quale tutti gli Stati Uniti del sud e gran parte del Midwest sono ormai sempre più pro life. La causa di tutto ciò è facilmente ascrivibile al fatto che i repubblicani stanno consolidando sempre di più la propria posizione dominante all’interno delle Assemblee legislative americane. Ad oggi infatti hanno la maggioranza in 30 Stati, tre in più rispetto al 2013, mentre i democratici solamente in 7 Stati. Un dato destinato a crescere visti gli ultimi sondaggi che vedono i repubblicani favoriti in molti Stati in vista delle prossime elezioni presidenziali.
La cosa non può che farci piacere, anche se dobbiamo ricordare che la normativa di fondo, negli USA, è estremamente permissiva: consente l’aborto per tutti e nove i mesi di gravidanza. Quindi le leggi “pro life” che limitano la cosa a 24 o 20 settimane, se sono certamente una buona notizia per tanti bambini che così vengono salvati, non sono in realtà delle leggi “anti abortiste”.
La battaglia per il rispetto della vita nascente è ancora lunga e faticosa. Ma certi segnali positivi devono servire ad incoraggiarla.
Luca Colavolpe Severi