18/07/2016

Aborto e matrimonio gay: i Repubblicani USA dicono No

Oggi si apre a Cleveland la Convention del Partito Repubblicano e al centro del dibattito ci saranno anche i temi dell’aborto e del “matrimonio” omosessuale.

In un comunicato diffuso la settimana scorsa, infatti, i membri del partito hanno presentato una bozza di programma elettorale in cui si chiede la difesa della vita e della famiglia.

Di fronte alle ambiguità e tergiversazioni del candidato Donald Trump (che comunque si è scelto un vice, Michael Pence, appartenente al mondo conservatore classico, attento quindi ai valori non negoziabili), i delegati del GOP (Grand Old Party, il cui simbolo, come si sa, è l’elefantino) hanno voluto ribadire qual è la linea da seguire su certi temi.

Soprattutto visto che la democratica Hillary Clinton ha posizioni nettissime e pericolosissime sugli stessi argomenti. Se Trump è vago, la Clinton incarna alla perfezione la cosiddetta “cultura della morte” (lo abbiamo sottolineato numerose volte, come ad esempio qui, qui, qui, qui e qui).

Ebbene, in estrema sintesi, il documento redatto dalla Commissione Nazionale Repubblicana evidenzia quattro punti interessanti. Repubblicani_aborto_USA

In primo luogo rifiuta totalmente l’aborto e approva quanto previsto dall’emendamento Hyde, che proibisce l’uso di fondi del Governo federale per realizzare omicidi di bambini: dunque è una netta contrapposizione ai programmi Medicare e Medicaid voluti da Obama. Inoltre i redattori della bozza chiedono di togliere ogni risorsa finanziaria alla criminale Planned Parenthood, che attualmente riceve ogni anno circa 500 milioni di dollari, pagati dai contribuenti americani.

Poi si invita la Corte Suprema degli Stati Uniti a revocare la sua decisione con cui l’anno scorso ha legittimato lo pseudo-matrimonio tra persone dello stesso sesso. I supremi giudici sono invitati a rispettare i valori tradizionali della famiglia. 

Terzo punto, tipicamente americano: i delegati sottolineano che la Bibbia deve guidare il lavoro dei legislatori. Infatti, la legge umana deve essere coerente con il diritto naturale, che viene dai Dio stesso. Una verità dalla quale l’America si è ormai completamente allontanata.

Infine, la Commissione chiede una lotta senza quartiere alla pornografia, vero pericolo per la gioventù e per tutta la società. In tempi di bagni transgender e indottrinamento gender è senza dubbio un principio controcorrente.

Non sappiamo cosa ne sarà di questo testo.

Vogliamo però fare una sola, semplice riflessione. Negli Stati Uniti del XXI secolo, ovvero in quella che, piaccia o meno, è ancora la più grande potenza mondiale, uno dei due partiti che si contendono la presidenza parla tranquillamente di “temi etici” nel suo programma elettorale ed assume una posizione di netta condanna di aborto, “matrimonio” gay e addirittura pornografia. Senza considerare il riferimento a Dio. In Europa in generale, e in Italia in particolare, tutto ciò sarebbe possibile?

Le forze politiche ideologicamente più vicine ai valori non negoziabili sono molto timide e caute quando si tratta di prendere posizioni nette su questioni che non ammettono compromessi. Nutrono un complesso di inferiorità – del tutto ingiustificato e vile – nei confronti della sinistra.

Non è forse il caso di prendere coraggio e affrontare la pugna in modo più convinto?

Federico Catani

 

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