09/02/2021 di Manuela Antonacci

A Comano Terme (Tn) mozione contro il ddl Zan. Le parole del primo firmatario Sergio Binelli

La minoranza in Consiglio Comunale di Comano Terme (TN) rappresentata dai leghisti Parisi, Brena, Binelli, Baroldi e Salvaterra, in questi giorni, ha depositato tre mozioni in Comune. Le prime due riguardano problemi legati alla protezione e alla sicurezza del territorio, la terza, invece, più corposa, esprime una presa di posizione netta e inequivocabile contro il ddl Zan Ne abbiamo parlato con il leghista Sergio Binelli, primo firmatario della mozione

 

Lei è il primo firmatario di questa mozione, ci puoi accennare i contenuti?

«Sì, ho maturato io l’idea ma, la nostra Capogruppo Cinzia Parisi che, già in passato, si è battuta contro il gender, l’ha accolta volentieri. Ci siamo ispirati alle altre mozioni depositate nei vari consigli comunali, in Italia, seguendone la linea. Nella prima parte, abbiamo spiegato com’è stato depositato il disegno di legge che ora aspetta l’approvazione in Senato, poi abbiamo illustrato i contenuti. Ad esempio le pene previste, i poteri che ha in mano il giudice, la posizione della CEI, perché questa legge è liberticida e come ci siano già delle leggi che puniscono questi crimini e che si tratta di un’emergenza che non c’è, secondo i dati Oscad e abbiamo chiesto al Consiglio di impegnarsi e di rispettare tutte le forme di libertà di pensiero: di espressione e di religione. Sostanzialmente abbiamo ripercorso i testi delle altre mozioni depositate in Italia».

Qual è il fine di questa azione? Mettere in luce i risvolti problematici di questo ddl?

«Sicuramente i fini sono molteplici: innanzitutto mostrare la natura liberticida del ddl. Poi per far tornare protagonisti i comuni, perché, se sono delle autonomie, non possono subire delle leggi che non vanno bene e che sono approvate dallo Stato e inoltre vogliamo sostenere le linee del nostro partito: è stata importante la posizione di Salvini, che, durante la fiducia al governo Conte, in Senato, ha detto che lui alle cliniche abortive, preferisce i centri di aiuto alla vita. Quindi vogliamo comunque seguire questa linea».

Che reazioni avete riscontrato all’interno del consiglio comunale?

«Al momento non abbiamo ancora discusso la mozione, stiamo aspettando che la calendarizzino. La maggioranza, è una maggioranza civica che tende al centrosinistra, io penso che ci saranno due linee da parte della maggioranza: una contro e una centrista che si attesterà su una posizione neutrale, con la scusa che si tratta di una questione nazionale, se ne laverà le mani».

Il fatto che anche altri comuni italiani abbiano approvato mozioni simili, lo ritieni un segnale incoraggiante?

«Assolutamente sì, perché intanto vediamo che nei consigli comunali ci sono consiglieri che lavorano. Ci siamo un po’ abituati al fatto che ci siano consigli di minoranza che o non sanno o non vogliono usare gli strumenti che hanno a disposizione o consigli di maggioranza che si limitano ad alzare la mano. Quindi, sicuramente, vedere dei consigli comunali attivi è un bene per i comuni e per l’Italia».

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