28/10/2020

OMS: Organizzazione mondiale dell'insanità, sul n. 90 di NPVF (Novembre 2020)

Dopo lo sfacelo della guerra, a molti è sembrato un segno positivo, di conforto, di speranza, la nascita di un’organizzazione mondiale volta a mantenere la pace e il rispetto dei diritti umani, quale l’Onu, con le sue agenzie. Tra queste c’è anche l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), che «lavora in tutto il mondo per promuovere la salute, mantenere il mondo un luogo sicuro e servire i più vulnerabili». Purtroppo, però, il suo primo direttore generale, Brock Chisholm, in una conferenza riportata sulla rivista Psichiatry, nel febbraio del 1946, già diceva: «Per un governo mondiale è necessario rimuovere dalla mente degli uomini l’individualismo, la fedeltà alle tradizioni, il patriottismo e i dogmi religiosi». Si spiega quindi il fatto che, nel tempo, si sono fatte sempre più evidenti le contraddizioni, le inefficienze, le discriminazioni ingiuste, la mancanza di trasparenza imputabili a queste istituzioni. Esse si alimentano della cultura dominante e sono inesorabilmente e innegabilmente portatrici di quella cultura della morte, del nichilismo e del relativismo che hanno conquistato i centri del potere politico ed economico globale. Non è piacevole dover mettere in evidenza il male che contamina chi dice che «lavora in tutto il mondo per promuovere la salute, mantenere il mondo un luogo sicuro e servire i più vulnerabili». Ci sentiamo in dovere, però, di servire la verità e in ossequio a essa riteniamo giusto offrire ai nostri Lettori quella “controinformazione” indispensabile per sviluppare il senso critico e conservare la libertà dai condizionamenti culturali del politicamente corretto. 

Toni Brandi

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