01/03/2016

Marzo 2016 – Notizie ProVita – Chi salva i bambini, salva le madri

Per far vincere la vita, tanto più di fronte a una gravidanza difficile o non desiderata, sono necessari entrambi gli sguardi: quello del cuore, capace di generare un’azione di solidarietà concreta e tempestiva; e quello della mente, che coglie l’indispensabilità di un lavoro educativo e culturale.

Lo sguardo del cuore, lo sguardo della mente: cuore e mente. Con queste parole così centrali nell’esperienza di ognuno ho pensato di connotare questo mio introdurre le importanti e toccanti testimonianze di accoglienza della vita umana nascente e di promozione del suo valore nella società che sono presentate in questo numero.

Per far vincere la vita, infatti, tanto più di fronte a una gravidanza difficile o non desiderata, sono necessari entrambi gli sguardi: quello del cuore, il solo capace di generare un’azione di solidarietà concreta e tempestiva, con mitezza e discrezione, che metta a proprio agio la gestante e le faccia percepire reale vicinanza e amicizia, azione tipica dell’attività dei Centri di Aiuto alla Vita; e quello della mente, che coglie l’indispensabilità di un lavoro educativo e culturale – specie a fronte di una mentalità dominante che legittima la fecondazione artificiale, le pillole del giorno dopo o dei cinque giorni dopo – teso a far comprendere alla società che una reale garanzia di eguaglianza, di democrazia e di pace consiste nel riconoscimento del diritto alla vita di ogni essere umano fin dal concepimento, lavoro proprio di molte associazioni prolife.

Un binomio, quello cuore – mente, che si è spesso rivelato vincente, sia per aver strappato tanti fili dall’aborto (vedasi i dati ufficiali riportati in queste pagine), sia per aver alimentato una coscienza critica verso il clima culturale in atto, come l’astensione al referendum del 2005 sulla Legge 40/2004 in materia di procreazione medicalmente assistita ha ampiamente dimostrato.

Ma la vera forza rivoluzionaria è sua, del figlio. Una volta che la madre, sentendosi accolta e non più lasciata sola, decide di dire “Sì” alla Vita, scatta in lei una forza potente per superare ogni difficoltà!

In tal modo i volontari prolife, attraverso la testimonianza di condivisione delle difficoltà della gestante, si pongono sia quale punto di proposta e di diffusione del valore della vita umana nascente, sia quale coscienza critica dell’odierna mentalità mortifera.

E oggi comincia anche la battaglia per il rispetto della sacralità della vita umana fino alla sua fine naturale…

Toni Brandi

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