01/05/2015

Maggio 2015 – Notizie ProVita – Lupi travestiti da pecore

La cultura della morte si è infiltrata anche nei gruppi dirigenti di organismi internazionali e ong

Forse anche i nostri lettori – come noi – saranno delusi e dispiaciuti. Anche noi – come molti di loro in passato abbiamo pensato alle agenzie ONU e a certe ONG umanitarie internazionali come organizzazioni bona fide non soggette a pressioni ideologiche e politiche.

Leggendo le Convenzioni a cui si ispirano e i nobili principi che le pervadono, sembra che i bambini, i disabili, i poveri, i malati, le donne in difficoltà siano l’obiettivo centrale dell’azione di queste entità, che esse esistano per tutelarle, che esse siano volte a diffondere valori di pace e di solidarietà innanzi tutto verso i più deboli.

La Convenzione sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza, per esempio, patrocinata e promossa dall’UNICEF, varata agli inizi degli anni ’90, nel preambolo recita che “…la famiglia, unità fondamentale della società e ambiente naturale per la crescita e il benessere di tutti i suoi membri e in particolare dei fanciulli, deve ricevere la protezione e l’assistenza di cui necessita per svolgere integralmente il suo ruolo nella collettività”. E nel prosieguo dichiara di proteggere in particolare il diritto dei bambini di non essere separati dai propri genitori e il diritto di conoscerli; tutela poi il diritto alla vita, e promuove l’emanazione di leggi appropriate, non solo per garantire il più fondamentale tra i diritti dopo la nascita, ma anche prima.

Purtroppo, però, la cultura della morte si è infiltrata anche nei gruppi dirigenti di queste organizzazioni. I nobili intenti, come quelli appena descritti, sono solo una maschera ipocrita. Come potrete leggere in queste pagine, in diverse occasioni e in diversi modi queste agenzie e queste ONG si sono schierate apertamente a favore dell’eugenetica, dell’aborto e della contraccezione, in nome del neo – malthusianesimo antinatalista e razzista.

Le loro dichiarazioni d’intenti e i documenti da esse sottoscritti sono apertamente a favore della sessualizzazione precoce dei bambini, delle leggi che – in nome di falsi diritti – destrutturano la società e la famiglia e favoriscono la crescita dei bambini in un ambiente che spesso si rivela dannoso per il loro equilibrio psicofisico, privandoli scientemente e deliberatamente della mamma o del papà e del diritto di conoscerli. Certe ONG internazionali sono divenute attrici protagoniste nella propaganda dell’ideologia antinatalista, dell’ideologia omosessualista e dell’ideologia gender, le quali ben evidenziano in tale contesto la loro radice comune, il loro essere sostenute dalle medesime lobby che detengono buona parte del potere economico e politico a livello mondiale.

Evidentemente, del resto, le ONG in questione sono soggette alle pressioni di coloro che profumatamente le finanziano, spesso solidali con le lobby finanziarie che fanno miliardi di profitti con l’industria della provetta e dei “bambini sintetici”, degli uteri in affitto, delle operazioni di riassegnazione del sesso, della pornografia, della contraccezione… E – poiché i soldi non bastano mai – queste ONG ricevono milioni in contributi sia volontari, da parte di donatori spesso ignari e in buona fede, sia coattivi da parte dei contribuenti di quegli Stati che versano parte sostanziosa delle loro entrate per finanziare l’ONU e le sue agenzie.

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