01/02/2017

Febbraio 2017 – Notizie ProVita – Guerra contro i bambini

Numero incentrato sul tema dell’aborto, genocidio silenzioso in atto in Italia ormai da quarant’anni.

Lo strepitoso successo delle conferenze di Gianna Jessen alla fine dello scorso anno ci ha imposto di invitarla nuovamente nel nostro Paese e di dedicare parte di questa Rivista al tema dell’aborto, genocidio silenzioso in atto in Italia ormai da quarant’anni. Avrete notato che vi abbiamo fatto un regalino: una spilletta dorata. Si tratta del calco di dimensioni 1:1 dei piedini di un bambino, a dodici 5 settimane di gestazione. Quello che si può abortire, secondo la legge 194, perché è “un grumo di cellule”, secondo molti…

Parlando di aborto, poi, vale la pena ricordare che anche la madre viene terribilmente segnata dall’aborto: non solo dal punto di vista psichico, ma anche fisico. Questo viene ignorato dalla “cultura della morte”, che continua a minacciare chi cerca di aiutare le donne in difficoltà e a discriminare l’obiezione di coscienza.

Come potete vedere, in questo numero di Notizie ProVita abbiamo voluto inquadrare il triste fenomeno dell’aborto nell’ambito di una vera e propria guerra in atto contro i bambini: se i piccoli si possono fabbricare e distruggere a piacimento dei grandi, è logica conseguenza che possano essere considerati oggetto di piacere, ad uso e abuso dei pedofili e della “filosofia” che sottende al pensiero che «Love is love». Perciò abbiamo voluto lasciare spazio alla denuncia, vigorosa e ferma, di don Fortunato Di Noto e della sua Associazione Meter, che da quasi trent’anni si batte contro la pedopornografia e per aiutare le vittime di quella che resta una forma di violenza considerata ancora (… ma per quanto tempo?) la più esecrabile e odiosa di tutte.

Viviamo in un mondo sempre più “adultocentrico”, dove i bambini sono frequentemente considerati oggetti da assemblare, selezionare e comprare, da tenere o da eliminare, secondo il beneficio e il “desiderio” degli adulti.

Questa guerra in atto contro i bambini va denunciata ad alta voce: ci sentiamo in dovere di svegliare le coscienze che subiscono sempre più efficacemente l’anestesia operata dai media e dalla moda del pensiero dominante. Le conferenze della Jessen lo dimostrano: nonostante l’arroganza dei metodi spesso totalitari e liberticidi usati dalla propaganda della “cultura della morte”, i suoi fautori sono pochi e destinati a soccombere. La vita si incarna nei nostri figli, e tramite loro continua oltre il limite temporale che a ciascuno di noi è assegnato.

La vita vince e il rispetto e l’amore per i bambini sono naturalmente intrinseci alla ragione umana. La guerra contro i bambini è per natura una guerra persa… purché se ne abbia consapevolezza!

Toni Brandi

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