02/12/2019

Notizie Pro Vita & Famiglia, n.80: Dipendenze

Tempo fa, Tommaso Scandroglio mi faceva riflettere: quelle che oggi si chiamano “dipendenze” un tempo si chiamavano “vizi”. Generavano un certo senso di colpa (che in giusta dose non era poi tanto dannoso) e si combattevano (anche se magari non si sconfiggevano del tutto) esercitando le virtù corrispondenti.
Ma oramai non si parla più dei vizi (se non in modo assai indulgente) e non si sente più alcuno fare l’elogio delle virtù. ll risultato è che gli esseri umani sono molto più fragili: sempre più spesso in balia degli istinti e delle pulsioni, sempre più spesso schiavi delle cose e del piacere (magari con l’illusione di essere finalmente “liberi” da Dio o dalla morale). Salvo poi, quando la schiavitù assume connotati patologici, ricorrere a psichiatri e psicoterapeuti per farsi liberare dalla dipendenza di turno. Già: oggi le dipendenze si sono moltiplicate. Le tradizionali dipendenze da alcool e droga sono affiancate, e forse surclassate, da quella dal gioco d'azzardo, dallo shopping compulsivo, dal sesso, dalla tecnologia, dal lavoro: di queste ultime due ragioneremo insieme nelle pagine che seguono.
Non dimentico, però, che siamo a dicembre: perciò, cari Lettori, è giunto il momento di augurare un Santo Natale a voi e ai vostri cari. Siamo certi che chi vorrà seguire la Stella, che sempre è pronta a guidarci, saprà trovare ancora una volta quel Bambino che solo basta a guarire da ogni schiavitù, perché Lui è la Verità che ci rende davvero liberi.
 
Toni Brandi
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