Vogliono far rientrare il ddl Zan dalla finestra! Firma per impedirlo!
+++ AGGIORNAMENTO. Il Dl Infrastrutture è stato approvato: ma non è ancora finita… +++
Di seguito il testo - aggiornato - della petizione originaria.
Firma questa petizione, compilando il modulo, per chiedere al Ministro delle Pari Opportunità Bonetti, al Ministro della Giustizia Cartabia e al Ministro delle Infrastrutture Giovannini di non emanare il decreto attuativo al Dl Infrastrutture che censurerebbe pubblicità, su manifesti o veicoli, che esprimono ad esempio contrarietà al gender, all’utero in affitto e alle unioni civili.
--- Ecco il messaggio - aggiornato - che invieremo al Ministro delle Pari Opportunità Elena Bonetti, al Ministro della Giustizia Marta Cartabia e al Ministro delle Infrastrutture Enrico Giovannini ---
È stato approvato in via definitiva il Decreto legge Infrastrutture e trasporti n. 121/2021, e con esso ha avuto via libera un emendamento proposto alla Camera dalle piddine Alessia Rotta e Raffaella Paita: che vieta «sulle strade e sui veicoli qualsiasi forma di pubblicità il cui contenuto proponga messaggi sessisti o stereotipi di genere offensivi o messaggi lesivi del rispetto delle libertà individuali, dei diritti civili e politici, del credo religioso, dell’appartenenza etnica oppure discriminatori con riferimento all’orientamento sessuale, all’identità di genere».
In questo modo si vuole far rientrare surrettiziamente dalla finestra la nefasta ideologia gender, provvidenzialmente cacciata dalla porta con l’affossamento del ddl Zan, attraverso la “solita” foglia di fico delle discriminazioni. Con tanto di rimozione dei messaggi pubblicitari e divieto di circolazione per chi non si conforma all’ideologia LGBTQIA+!
Sarà ancora possibile, per esempio, affermare mediante un manifesto o un camion vela che i bambini sono maschi e le bambine sono femmine? Che un bambino nasce da una mamma e un papà? Che l’utero in affitto è una pratica barbara? O si conferirà ai Comuni un’inaccettabile licenza di censura nei confronti di associazioni e realtà che, come Pro Vita & Famiglia, non intendono genuflettersi al pensiero unico? Che fine farebbe, allora, la libertà di espressione sancita dall’art. 21 della Costituzione?
Tuttavia, per trovare applicazione, questa norma liberticida ha bisogno di un decreto attuativo emanato dal Ministro per le Pari Opportunità di concerto con il Ministro delle Infrastrutture e con il Ministro della Giustizia.
Per tutti questi motivi, chiediamo che il Ministro delle Pari Opportunità Bonetti, il Ministro della Giustizia Cartabia e il Ministro delle Infrastrutture Giovannini evitino di emanare il decreto attuativo al Dl Infrastrutture che finirebbe per porre un intollerabile bavaglio a pubblicità che, ad esempio, esprimano mediante manifesti o veicoli un’opposizione all’ideologia gender o all’utero in affitto.
-- Puoi scaricare qui il modulo cartaceo per la raccolta manuale delle firme --
Firma subito questa petizione:
- chiedere al Ministro delle Pari Opportunità Bonetti, al Ministro della Giustizia Cartabia e al Ministro delle Infrastrutture Giovannini di non dare attuazione all’emendamento al Dl Infrastrutture che “resuscita” l’identità di genere (appena affossata col ddl Zan) e imbavaglia le associazioni che non si piegano al pensiero unico.
Grazie per aver sottoscritto la petizione!
Resta aggiornato! Questa causa avrà presto degli sviluppi importanti. Per sapere che cosa accadrà, acconsenti a ricevere informazioni sulle iniziative di Pro Vita & Famiglia, nel pieno rispetto della normativa sulla Privacy?;