22/10/2013

Uccisi come mosche, sepolti come spazzatura

Ancora polemiche sul seppellimento dei Bambini abortiti al cimitero di Desio: “Il senso morale di una società si misura su ciò che fa per i suoi bambini”   (Dietrich Bonhoeffer)

Sono rimasto sconcertato dalla risposta dell’Assessore Valeria Vinci all’interpellanza fatta dal consigliere comunale della Lega Nord Riccardo Mariani (clicca qui per leggere il documento) che ha voluto dar voce alle richieste fatte da più di un anno al comune di Desio e al suddetto Assessore, dalle Associazioni “NO 194” www.no194.org, “Ora et Labora in difesa della Vita” e dall’Associazione “Onora la Vita”, per dare una degna sepoltura nel cimitero di Desio ai Bambini abortiti nell’Ospedale cittadino. Vorrei sottolineare che non abbiamo chiesto che i bambini abortiti vengano affidati a noi, in quanto il regolamento regionale numero 14 del 30/01/2007 stabilisce l’obbligo per l’Azienda Ospedaliera alla sepoltura dei bambini abortiti, ma vogliamo che vengano seppelliti in modo dignitoso e chiediamo di essere avvertiti quando questi seppellimenti avvengono. Nella stessa risposta all’interpellanza la Signora Valeria Vinci scrive in modo meticoloso i requisiti morfologici definiti dalla Regione Lombardia per i contenitori dove dovrebbero essere seppelliti i bambini abortiti e cioè in sacche o contenitori in polietilene, polipropilene e/o policarbonato e che prima del 2007 i bambini abortiti (lei li chiama in modo indegno “prodotti abortiti”) venivano smaltiti come rifiuti speciali (quindi inceneriti). Peccato che in realtà nel cimitero di Desio questi bambini a sfregio della dignità umana e in barba alla normativa e all’inquinamento ambientale, vengono interrati dentro i contenitori dei rifiuti speciali (bambini come rifiuti… !) e questo lo si vorrebbe continuare a fare nel più assoluto nascondimento, il che a mio avviso è solo indice di coscienza sporca! Nella lettera dell’Assessore Valeria Vinci inoltre si parla dell’aborto come libertà di scelta: ma una libertà che uccide una vita non è libertà. L’aborto infatti oltre a essere sempre un disordine morale grave -in quanto uccisione deliberata di un essere umano innocente- è la prevaricazione del più forte nei confronti di chi è più debole e indifeso. Caro Assessore deve comprendere che è il diritto dell’uomo alla vita –dal momento del suo concepimento fino alla sua morte – quello sì, il diritto primo e fondamentale, come la radice e la fonte di tutti gli altri diritti.... Dice inoltre che “Un’Amministrazione pubblica ha il dovere di rispettare le leggi dello Stato e tutelare la libertà di scelta di ogni uomo e donna”, allora era giusto far rispettare le leggi razziali che hanno causato la morte in Italia di migliaia di ebrei? D’altronde anche quelle erano leggi dello Stato no!! Con le parole di Giovanni Paolo II dico invece che: “Una legge immorale come quella sull’aborto non è vincolante per l’uomo, al contrario, lo impegna a lottare contro di essa”.

Volevo infine ringraziare di cuore il Consigliere Riccardo Mariani per il suo impegno personale a difesa della Vita concepita e ricordare invece all’Assessore Valeria Vinci che dovrà vivere più a lungo con la sua coscienza che con i suoi elettori!

di Giorgio Celsi – Vicepresidente Associazione “NO194” e Presidente associazione “Ora et Labora in Difesa della Vita”

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