Oggi, 10 settembre, si celebra la Giornata mondiale per la prevenzione del suicidio.
Pro Vita Onlus ha rilasciato un comunicato stampa in cui il presidente Toni Brandi rileva: «È una celebrazione ipocrita, se contestualmente si celebra e si promuove il suicidio assistito e l’eutanasia attraverso il biotestamento, o Dat, o “disposizioni anticipate di trattamento” che dir si voglia».
«La legalizzazione dell’eutanasia – sotto forma di suicidio assistito tramite biotestamento – comporta un incremento preoccupante dei suicidi in genere», aggiunge.
«Basterebbe il buon senso per capirlo, ma la cosa è anche suffragata, per esempio, dai dati raccolti in Oregon (si veda qui)», dove il suicidio assistito è stato legalizzato alla fine del 1997: già nel 2000, il tasso di suicidio “convenzionale” era aumentato significativamente. Nel 2007, era del 35% superiore alla media nazionale; nel 2014, era del 43.1% superiore alla media nazionale.
Tutti sanno che il suicidio è contagioso (cd. “effetto Werther”). L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha pubblicato delle linee guida per i media che riportano notizie di suicidi: per prevenire l’effetto Werther, non devono descrivere nel dettaglio il metodo del suicidio, non devono usare titoli o immagini drammatici/grafici e non devono “sensazionalizzare” la morte.
«Basta pensare al battage mediatico che ha avuto la morte del povero DJ Fabo: ne hanno fatto un vero e proprio spettacolo, esattamente l’opposto rispetto alle raccomandazioni dell’Oms», prosegue Brandi.
E conclude chiedendosi: «Dai dati Istat risulta che tra il 1995 e il 2015 il numero di suicidi in Italia è andato diminuendo: manterremo questo trend positivo ora che è stato legalizzata l’eutanasia, con la legge sulle Dat?».
Redazione
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