04/08/2016

Sesso: ai giovani non interessa. E in Svezia diminuisce

Giovani e sesso: sembra un binomio indissolubile, specie di questi tempi. Ma a quanto pare non è esattamente così.

L’Ansa ci dice che «i ragazzi nati a ridosso del Millennio sono molto meno attratti da una vita sessuale intensa e libera, al punto da comportarsi in modo molto più simile a quello dei loro bisnonni, anche se per ragioni molto diverse».

A confermarlo è una ricerca pubblicata sulla rivista Archives of Sexual Behavior e condotta negli Stati Uniti da Jean Twenge, dell’università di San Diego, Ryne Sherman, della Florida Atlantic University, e Brooke Wells, della Widener University.

Su 26.707 adulti statunitensi intervistati, di età compresa tra i 18 e 96 anni, è emerso che «i ragazzi nati dopo il 1990 hanno una vita sessuale molto meno attiva rispetto a quella che i loro genitori avevano alla stessa età». Ad esempio il 15% dei ragazzi tra i 20 e i 24 anni non ha avuto partner sessuali da quando ha compiuto 18 anni. Per i nati dopo il 1960, invece, questo accadeva solo nel 6% dei casi.

Oltre a tali dati, è interessante anche quanto riporta l’Adnkronos a proposito della Svezia. In pratica, stando ad alcune indagini, negli ultimi anni nel Paese scandinavo i rapporti sessuali sono diminuiti. Il che ha messo in allarme il governo. Per il ministro della Salute pubblica Gabriel Wikström, la perdita della libido potrebbe essere un “problema politico” se legata a stress o ad altri problemi di salute. «È importante sapere quanto sesso stanno facendo in meno gli svedesi e quale sia la ragione» ha scritto in un articolo pubblicato sul quotidiano svedese Dagens Nyheter. «Il sesso influenza fortemente la salute delle persone – ha detto il ministro – non si può parlare solo di argomenti come le malattie veneree, ma anche di cose positive legate al sesso».

Considerato il tutto, a noi sembra che questa “disaffezione” al sesso, che riguarda tanto i giovani quanto gli abitanti di uno degli Stati più “aperti” e “liberi”, sia da ricondurre ad una causa essenziale: la perdita di stimoli. Sembrerà paradossale, ma il sesso-centrismo dilagante e imposto, la pornografia accessibile a tutti e con facilità, l’educazione sessuale imperante che spesso è sessualizzazione precoce dei bambini, la legittimazione di ogni forma di perversione, l’edonismo ed il libertinismo generalizzato dei costumi fanno sì che si è talmente bombardati e immersi nel piacere sessuale da vivere una sorta di saturazione (Quando si mangia sempre aragosta, alla fine non la si apprezza più...).

Inoltre,  nel momento in cui si constata che nella vita reale non tutto è come nei filmini a luci rosse, arriva la frustrazione. Insomma, forse oggi si parla molto più di sesso di quanto non lo si faccia. Anche perché è stato totalmente scisso dalla sua finalità primaria, che è la procreazione all’interno del matrimonio. Il sesso non è più un bene prezioso, da custodire gelosamente e da “usare con cura”. Ed eccone le conseguenze.

Pensiamo proprio di poter dire che si godeva di più quando la società era “bacchettona”, pudica e piena di divieti.

Redazione

Questo articolo e tutte le attività di Pro Vita & Famiglia Onlus sono possibili solo grazie all'aiuto di chi ha a cuore la Vita, la Famiglia e la sana Educazione dei giovani. Per favore sostieni la nostra missione: fai ora una donazione a Pro Vita & Famiglia Onlus tramite Carta o Paypal oppure con bonifico bancario o bollettino postale. Aiutaci anche con il tuo 5 per mille: nella dichiarazione dei redditi firma e scrivi il codice fiscale 94040860226.