02/11/2021 di Luca Volontè

Regno Unito. Stop alla legge sull’eutanasia

Il progetto di legge sul suicidio assistito non è andato al voto lo scorso weekend, nel Regno Unito, dopo che oltre 60 parlamentari che vi si oppongono hanno parlato per 7 ore nel dibattito.

La baronessa Meacher non ha portato il suo progetto di legge sul suicidio assistito al voto, a seguito dell'opposizione di massa dei Lords, con oltre 60 di loro che hanno parlato contro il progetto di legge sulla morte assistita durante la sua seconda lettura. La lobby del suicidio assistito avrebbe probabilmente spinto per un voto in seconda lettura se avessero ritenuto di avere i numeri per vincere, invece i proponenti si sono resi conto che sarebbe stato improbabile avere un sostegno sufficiente per ottenere l‘approvazione

 Il progetto di legge passerà ora alla valutazione della Commissione, ma è improbabile che venga dato poi il tempo necessario alla Camera dei Comuni per farlo diventare legge, dato che non è sostenuto dal governo. Anzi, sin dal 10 ottobre scorso il Primo Ministro Boris Johnson aveva messo in chiaro che non sosteneva il controverso progetto di legge per legalizzare il suicidio assistito, dopo  aver esaminato gli argomenti pro e contro il progetto di legge sulla morte assistita della baronessa Meacher durante la pausa estiva.

Le rivelazioni del Daily Telegraph hanno rappresentato un duro colpo alla campagna ben finanziata e altamente organizzata di ‘Dignity in Dying’, un gruppo precedentemente noto come Voluntary ‘Euthanasia Society’. Il governo non concederà il tempo sufficiente per far avanzare il progetto di legge attraverso le Camere del Parlamento. Tra i contrari anche 1.700 professionisti medici che si sono dichiarati contrari al progetto di legge e un'indagine del Mail sul processo di suicidio assistito all'estero, rivelando che l'uso di farmaci mortali per porre fine alla vita può essere un'esperienza straziante per ore o giorni per la persona coinvolta.

Parlando contro il progetto di legge insieme a un certo numero di altri vescovi anglicani, l'arcivescovo di Canterbury, Justin Welby, ha dichiarato che la legge è "insicura": “Nessuna regolamentazione può rendere un parente più gentile o un medico infallibile”.

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