10/01/2020

Regionali Emilia-R., parla la candidata Laura Spaggiari: «La famiglia e i disabili al centro del welfare»

Professionisti, imprenditori, sindaci e amministratori di lunga esperienza costituiscono la squadra dei 51 candidati della lista civica “Borgonzoni presidente, rete civica Progetto Emilia-Romagna” che Lucia Borgonzoni, candidata del centro- destra appoggiata da Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia ha presentato ufficialmente, alcuni giorni fa alla stampa e che sostengono la sua corsa, come presidente della Regione Emilia- Romagna, alle prossime elezioni regionali del 26 gennaio.

Nomi di professionisti tra i quali spicca quello di Laura Spaggiari nata a Reggio Emilia e attualmente residente a Cavriago che, non contenta di aver ricoperto per anni ruoli importanti, durante la sua carriera in Apple Computer, per poi passare a curare insieme a suo marito l’azienda storica di famiglia, attualmente ricopre la carica di Consigliere Comunale di opposizione nel suo paese e ora è in corsa per le prossime regionali.

Spaggiari si dichiara una convinta pro life e una cattolica prestata alla politica piuttosto che una politica cattolica, intendendo affermare con questo, come la sua esperienza di impegno civico sia una missione finalizzata a portare i valori cristiani in un territorio che, come sottolinea convintamente, durante la nostra intervista, “sembra averli persi tutti”.

 

Lei ha definito il suo impegno una “chiamata”: ci spieghi meglio come nasce la Sua candidatura

«Sono un consigliere di opposizione all’interno della giunta comunale, quando è scoppiato il caso “Angeli e Demoni” qui da noi, a Cavriago che è parte dell’Unione Val d’Enza, abbiamo vissuto un momento difficile, atroce, anche all’interno del consiglio comunale. Si faceva fatica ad ottenere le informazioni che molte famiglie drammaticamente desideravano sapere: in particolare non veniva fuori in quali tipologie di famiglie i nostri bambini fossero stati collocati. Io che provengo dal mondo pro life e dai vari Family Day, mi sono ritrovata ad ascoltare tante famiglie che mi hanno contattata raccontandomi le loro tragedie e quando mi hanno chiesto se ero disponibile a candidarmi in lista civica per le regionali, l’ho vissuta come una chiamata vera e propria».

Che voto dà all’attuale amministrazione regionale e perché?

«Senz’altro un voto basso: abbiamo gli asili e le rette scolastiche più costose di Italia. E’ una Regione che per la famiglia non sta facendo tanto, anzi. Pensiamo ad esempio anche alla sanità: alle liste d’attesa lunghe e soprattutto, attualmente, sono stati chiusi due reparti di maternità in due posti importanti Castelnovo ne’ Monti e Borgotaro. Chi si trova a Ventasso che è ad un’ora da Reggio ed è alle prese con un parto, deve affrontare una distanza che in quelle condizioni fisiche così precarie, può risultare enorme. Quel servizio di maternità, dunque dev’essere assolutamente riaperto. Così non si agevolano di certo le giovani famiglie».

Come cambierebbe concretamente lo status quo?

«Innanzitutto mi viene in mente, proprio in seguito al dramma di Bibbiano, che molte famiglie sono sole, magari vivono qui ma provengono dal sud, non hanno genitori e nonni a sostenerli, lavorano fino a sera e hanno difficoltà nella gestione dei figli. Tante situazioni di disagio si possono prevenire se si predispone un servizio a disposizione di queste famiglie in difficoltà, gestito in modo appropriato, per dare una mano. Bisognerà trovare risposte sugli asili, ad esempio in provincia di Parma, a Fontevivo, il sindaco leghista, ha reso gratuiti gli asili per una fascia larghissima di utenti. Poi si deve agire sulle scuole paritarie e trovare un modo per agevolare anche le scuole parentali, perché i genitori abbiano il diritto di scegliere che educazione dare ai propri figli. Per non parlare poi delle famiglie in cui ci sono situazioni di disabilità che vivono con pensioni ridicole e che devono essere al centro delle politiche di welfare di una regione come la nostra».

 

di Manuela Antonacci

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