07/04/2016

Prostituzione: in Francia la legge multa i clienti

E’ stata varata in Francia, nonostante un lungo iter parlamentare molto sofferto, una legge che per contrastare la prostituzione punisce i “clienti”.

La pena minima è di 1500 €. La recidiva ne costa 3500; fino a 45.000 € e la prigione in caso di aggravanti (se la prostituta è minorenne, incinta, o in altra condizione oggettiva di fragilità o di svantaggio).

Una norma analoga esiste in Svezia, dove il tasso di prostituzione è significativamente sceso, da quando è stata introdotta la norma. Anche la legge tedesca  punisce i clienti con la prigione, ma solo se sapevano o avrebbero potuto sapere che la donna era costretta a prostituirsi.

Alcuni sollevano dei dubbi e delle critiche sulla legge francese: saranno pochi i 1500€, sarà un provvedimento che farà sparire dalle strade le lucciole, sì, ma si trasferiranno in qualche altro luogo ad hoc, sarà un provvedimento che non tocca la prostituzione di alto bordo...

Insomma, la legge sarà certamente perfettibile, ma obbiettivamente può essere un buon inizio.

I movimenti femministi francesi l’hanno appoggiata. Chi si è opposto strenuamente è il “sindacato delle prostitute” e i loro rappresentanti (saranno mica i protettori? E’ ovvio che si oppongano!). E poi il solito Gotha intellettuale libertario radicale che tira fuori il solito argomento de “il corpo è mio e lo gestisco io”. Addirittura Amnesty International chiedeva che venisse ricompreso tra i diritti umani il diritto alla prostituzione.

Dal nostro canto, ripetiamo il solito argomento: come si può credere davvero che una prostituta sia davvero libera di vendersi per denaro? E’ ovvio che è nel bisogno. Può darsi che sia una persona che si arrende facilmente all’allettante possibilità di fare tanti soldi con poca “fatica” (come nei casi delle baby-squillo che hanno tanto fatto discutere anche qui da noi). Ma anche in questo caso è vera libertà?

E comunque ben venga una legge del genere anche se servisse anche solo a far passare un brutto quarto d’ora a uno di quegli esseri che si appartano con quelle donnine tinte e ritinte che si vedono sui bordi delle nostre strade. Donnine che, sotto la faccia volgare e smaliziata da uno strato di rossetto spesso un centimetro, hanno ancora , in fondo, gli occhi spauriti dei dodici – tredici anni.

Redazione

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