08/03/2020

Perché donne e uomini sono pari, ma diversi e complementari

Donne + Uomini, insieme possiamo. È questo lo slogan dei manifesti di Pro Vita & Famiglia, affissi in occasione della Festa della Donna.

Un’iniziativa che prende spunto e si aggrega a quella più grande e internazionale messa in campo da “Women of the World” e che ha chiamato a raccolta, nella vigilia dell’8 marzo, uomini e donne a manifestare in piazza – in particolare a Madrid e in tante altre città del mondo – come segno di protesta nei confronti del femminismo radicale.

Il motto della manifestazione internazionale è infatti “Cerchiamo di essere donne, lasciamoli essere uomini”, per chiedere che venga interrotta l’onda di violenza contro gli uomini, descritti come il male del mondo da queste frange estremiste, e sia rinnovata l’alleanza sempre creativa, costruttiva tra uomini e donne. Recita così infatti il manifesto di “Women of the World”, che Pro Vita & Famiglia ha appoggiato con i suoi manifesti apparsi oggi. «Siamo stanchi – si legge – della manipolazione e dell’uso ideologico delle donne da parte del femminismo suprematista e radicale che pretendere di difendere le donne distruggendo le loro identità» e, soprattutto, che pretende di contrapporre in una sorta di guerra all’ultimo sangue le donne e gli uomini, cercando di strappare a questi ultimi la loro mascolinità.

Pur non essendo rappresentative, infatti, quando si parla di diritti di donne, i media danno risonanza solamente alla voce delle femministe intersezionali, ai collettivi e ai vari radical chic, che teorizzano che per raggiungere l’uguaglianza si debba  «negare le differenze che arricchiscono e completano le relazioni tra uomini e donne», come recita il manifesto. Una follia che arriva ad etichettare gli uomini come carnefici, come “il male” per il solo fatto di essere, appunto, uomini, da rieducare perchè “imparino a essere più femminili. “, come tuonava in un’intervista Lilli Gruber qualche mese fa

I casi, in Italia e nel mondo, di donne molestate, abusate, violentate, e uccise sono, purtroppo, tanti e vanno condannati senza se senza ma. E così come è vero che esistono uomini (e donne!) senza alcun dubbio violenti (e violente), è ancora più vero che esistono uomini che si spendono e che spendono la propria mascolinità, il proprio testorone, perché no, per difendere le donne da ingiustizie, molestie, abusi, violenze e omicidi.  

E’ proprio nell’alleanza tra uomini e donne, nella ricchezza di questa differenza complementare che si deve e si possono trovare nuove strategie per arginare il gravoso problema.
E’ ingiusto e falso dipingere l’uomo come “il mostro” solo perché uomo, e dannosissimo alle donne, ai figli e a tutta la società negare la mascolinità, e distruggere quindi financo la figura paterna.

Per questo motivo, con questo manifesto, Pro Vita & Famiglia insieme alle altre associazioni internazionali, chiede l’eliminazione delle misure e delle leggi che promuovo questo scontro  violento tra i sessi, e questa annientamento delle differenze, a favore di leggi e provvedimenti davvero a favore della donna.

Non possiamo dimenticare, infatti, che la vera tutela della donna passa anche per la tutela della maternità. Non è infatti accettabile che nel 2020 ancora non si difenda concretamente il diritto di ogni donna di poter essere madre, di potersi dedicare alla famiglia e ai figli, anche esclusivamente, senza essere discriminata dalla società o essere dipinte come “frustrate”. Come si fa, poi, a dire di voler difendere le donne e non pretendere la libertà di poter scegliere sia di essere madri lavoratrici? Conciliare maternità e lavoro è ad oggi un obiettivo lontanissimo per noi donne italiane.

E ancora, come si può parlare di libertà delle donne, quando vengono nascoste le conseguenze fisiche e psicologiche dell’aborto? O quando si deve fingere che nella pancia della mamma avvenga una magia per cui se il bambino è voluto è un bambino, se non è voluto è un grumo di cellule? Come affermava Francesca Romana Poleggi nel comunicato stampa, sin dai movimenti sessatottini « ci hanno fatto credere che la contraccezione, il divorzio e l’aborto servissero a renderci più libere ed emancipate, ma non ci hanno mai detto degli effetti collaterali. Diciamo no, grazie: essere emancipate non vuol dire svilire la nostra dignità».

Vogliamo ripartire da qui. Dalla libertà, vera, consapevole.
Vogliamo ripartire da qui: Uomini e donne, insieme. Nella verità. Per un mondo migliore: un futuro più giusto per noi e per i nostri figli.

 

di Maria Rachele Ruiu

 

 

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