12/06/2014

Matrimonio gay – Corte Costituzionale: prima coppia di donne legittimamente sposate in Italia

Siamo alle solite: la strumentalizzazione del caso limite.

Una coppia di Bologna, sposata, affonta un percorso assai particolare: lui diventa una lei e cambia sesso. Non essendo riconosciuti in Italia i matrimoni omosessuali, si era proceduto con l’annullamento delle nozze.

Ma ecco che la Corte Costituzionale interviene sul caso e, ieri sera, ha dato torno ai colleghi che la avevano preceduta dichiarando illegittimo lo scioglimento del vincolo.

“Se uno dei due coniugi cambia sesso nella parte in cui consente ove entrambi lo richiedano,” si legge nella sentenza “di mantenere in vita un rapporto di coppia giuridicamente regolato con altra forma di convivenza registrata”.

Il centro delle argomentazioni della Consulta è l’assenza, una volta sciolto il matrimonio, di una forma di convivenza giuridicamente riconosciuta  “che tuteli adeguatamente i diritti ed obblighi della coppia medesima, con le modalità da statuirsi dal legislatore”.

Da questo emergono due aspetti particolarmente pericolosi che richiamano ancora una volta la necessità di un intervento chiaro della politica a riguardo, la quale dovrebbe rivendicare in modo fermo e compiuto il proprio primato su temi quali il matrimonio gay senza lasciar spazio a deleghe in bianco ad altri poteri dello Stato.

In primo luogo, quanto tempo passerà prima che una coppia di donne si sentirà nella posizione di chiedere -conformemente al principio di uguaglianza– il medesimo trattamento della coppia di Bologna? E, concesso a loro, perchè non a due uomini?

L’altro aspetto da sottolineare è -l’ennesima- forzatura perpetrata dalla magistratura che, in questa occasione, ha addirittura posto in forma scritta la richiesta di intervenire a favore del riconoscimento di altre forme rispetto al matrimonio eterosessuale.

In ogni caso, siamo di fronte alla prima coppia di donne regolarmente sposate in Italia. Tant’è.

Redazione

 

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