Il sindaco di Roma, Ignazio Marino, non poteva non essere “democratico e disubbidiente” come molti suoi colleghi: ha trascritto nei registri dello stato civile il matrimonio gay contratto all’estero da 16 coppie. Anche lui quindi rinnega e calpesta i principi di legalità che sono alla base dello Stato di Diritto e si arroga il diritto di non rispettare la legge del Parlamento.
“E’ fondamentale che un sindaco si metta a difesa dei diritti di tutti”, ha detto Marino. E allora quale diritto più importante c’è di dire al proprio compagno o compagna ‘ti amo’?”. Ma perché per “dire ‘ti amo’ ” serve la sua benedizione?
Il sindaco Marino dimentica che, proprio per il rispetto dei diritti di tutti, esistono le Leggi dello Stato che valgono soprattutto a limitare il potere di chi – come lui – fa parte dell’esecutivo. Quelli che con potere esecutivo si permettono di non rispettare la legge sono i dittatori, i sovrani assoluti... i funzionari governativi cinesi, per esempio. Un Sindaco è un amministratore, non un legislatore: come tutti deve rispettare le leggi vigenti.
Una circolare del Ministero dell’Interno ha già richiamato all’ordine i Sindaci trasgressivi (ma così politicamente corretti, però!). Anche il potere giudiziario è intervenuto a proposito.
E intanto in piazza del Campidoglio sventola uno striscione: “Marino Famigliofobico”
“Siamo qui per dire ancora una volta che Marino sta commettendo un atto illegittimo – commenta il vicecoordinatore di Forza Italia nel Lazio Giordano Tredicine – Ancora una volta sosteniamo che il sindaco sta commettendo un reato. È una campagna spot, si occupi dei problemi della città. Tra l’altro è anche una presa in giro per le associazioni e per le persone che si riconoscono in quel mondo perché le trascrizioni saranno annullate dal prefetto”. Insieme a loro a protestare sotto il Marco Aurelio anche il Comitato della famiglia con lo striscione ‘La famiglia non è una trascrizione’.
L’editoriale del settimanale della diocesi di Roma definisce la trascrizione di matrimoni celebrati all’estero di coppie omosessuali operata dal sindaco, Ignazio Marino, “Una scelta ideologica, che certifica un affronto istituzionale senza precedenti” basato su una “mistificazione sostenuta a livello mediatico e politico”.
Redazione
Fonte: ANSA