22/09/2022 di Luca Marcolivio

Elezioni. Malagola (FdI): «Assegno unico da riformare, vi spiego come…»

Lorenzo Malagola è uno dei candidati che più credono nella sussidiarietà e in un’“antropologia positiva”. Come emerge dalla sua intervista rilasciata a Pro Vita & Famiglia, risultano di particolare interesse le misure da lui suggerite per le politiche familiari e il rilancio della natalità. 39 anni, studi in economia aziendale all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, Malagola è dirigente d’azienda per una multinazionale italiana e, dal 2014, è segretario generale della Fondazione De Gasperi. Alle elezioni politiche, corre alla Camera, nel collegio proporzionale plurinominale Lombardia 1 – P01, che copre un’ampia parte del Comune di Milano e dell’hinterland.

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Quest’anno, dopo tantissimo tempo, il tema dell’aborto è tornato alla ribalta in campagna elettorale. Si è scatenato un gran polverone intorno alle vere o presunte posizioni della vostra leader Giorgia Meloni. In realtà, quali sono i veri termini della questione?

«Giorgia Meloni ha detto chiaramente che non intende mettere mano a una revisione della Legge 194 ma, di certo, vuole darne piena applicazione anche nella parte di sostegno alla maternità. Fratelli d’Italia sarà quindi impegnata in atti di governo concreto affinché nessuna donna scelga di abortire per cause economiche. Sarà nostro impegno sostenere i Centri di Aiuto alla Vita e tutte quelle forme di assistenza economica alle donne che si trovano di fronte a questa scelta».

Veniamo al dramma ignorato dell’inverno demografico. Di quali misure ha bisogno l’Italia per rilanciare la natalità?

«Sicuramente di un pacchetto di misure che possano accompagnare le fasi di vita delle nuove famiglie, dei giovani che vogliono unirsi in matrimonio, che vogliono generare una nuova vita, che pensano anche a forme di affido o di adozione, che sentano dentro di sé una spinta positiva verso l’esistenza, che chiaramente è frutto di una certezza che sostiene le persone che ripongono la speranza nel futuro di fronte alle sfide e alle difficoltà della vita. La prima misura che è contenuta nel programma di Fratelli d’Italia è proprio quella di un sostegno concreto alla natalità. Abbiamo previsto l’introduzione graduale di un quoziente familiare, misura già applicata in Paesi importanti come la Francia che, grazie a questo, ha visto l’innalzamento del suo indice di natalità. Abbiamo anche proposto un ripensamento dell’assegno unico, del quale vanno corretti tre aspetti: innanzitutto, l’accesso alla misura deve diventare automatico perché, purtroppo, decine di migliaia di famiglie non hanno goduto dell’assegno unico, per il semplice fatto di non sapere di dover chiedere la misura e, al contempo, hanno perso anche le deduzioni e le detrazioni fiscali di cui godevano precedentemente. Il secondo correttivo per l’assegno unico riguarda la copertura finanziaria. Mancano almeno due miliardi aggiuntivi affinché nessuna delle famiglie italiane (specie quelle numerose) debba perdere soldi rispetto a quello che riceveva precedentemente. Terzo correttivo da apportare: sarebbe bellissimo se l’assegno unico non prevedesse i parametri Isee. È incredibile che i bonus facciate o i bonus monopattini non prevedano questi parametri, mentre per l’assegno unico – che riguarda il bene comune per eccellenza, cioè i nostri figli – includa tali indicatori di reddito».

Nella passata legislatura, ha rischiato di passare una brutta legge sul suicidio assistito. Come vi attrezzerete, dopo il 25 settembre, per mettere in piedi una sanità e dei servizi sociali aperti alla vita, ai diritti degli anziani, dei malati e dei disabili?

«Innanzitutto, va ribadita la primazia della politica sulle sentenze dei tribunali e della Corte Costituzionale. La politica rappresenta il popolo, quindi è giusto che sia la politica a prendere decisioni su materie così delicate e sensibili. Noi siamo il partito dei conservatori e, al centro della nostra agenda politica, abbiamo un’antropologia positiva, che riconosce nella persona un punto di intangibilità e anche di trascendenza. Di fronte a tutto questo, dunque, il valore della vita dal concepimento alla morte naturale è un valore non negoziabile. Fratelli d’Italia sarà un baluardo a difesa di ciò e dovrà anche curare in maniera molto concreta tutta l’assistenza necessaria affinché, nel momento della difficoltà e della malattia, le persone non rimangano sole. Il grande male del nostro tempo è la solitudine. Una forza politica responsabile e un governo responsabile dovrebbero attivare in modo sussidiario tutte le energie e le risorse di cui il nostro popolo è capace, affinché nessuno di noi debba poi scegliere la strada del suicidio assistito».

Il vostro partito si è battuto compattamente contro l’ideologia gender, mentre proprio l’onorevole Meloni ha proposto di rendere l’utero in affitto un reato internazionale: come vi muoverete su questi due fronti?

«Giorgia Meloni ha fatto benissimo ad avanzare questa proposta. L’utero in affitto è una pratica barbara che fa leva sulla povertà di certe donne ed esprime, in maniera ideologica, una vera e propria dittatura dei desideri. Ritengo quindi che, se diventasse presidente del Consiglio, l’onorevole Meloni dovrebbe battersi innanzitutto nei confronti delle istituzioni comunitarie affinché sia approvata una normativa europea di contrasto a questo tipo di pratica. La stessa Unione Europea, se vuole sopravvivere, dovrà finalmente ripartire da un’agenda antropologica positiva, nel rispetto della vita, della persona e, soprattutto, nel rispetto della natura così com’è».

Un cavallo di battaglia del vostro programma è lo sport per prevenire le tossicodipendenze. Può illustrarci questo aspetto e, in generale, il vostro programma in fatto di politiche giovanili?

«Come accennavo prima, la solitudine è la grande malattia del nostro tempo: combatterla significa favorire quei luoghi dove le relazioni personali possano crescere ed essere coltivate. L’ambito sportivo è uno di questi e lo sport rappresenta una pratica fondamentale per la crescita di ciascuno di noi. Mens sana in corpore sano: è proprio questo che vogliamo favorire. La pratica sportiva è un luogo in cui i giovani possono trovare un’adeguata compagnia nel percorso di crescita».

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