16/03/2016

Il grande business dell’aborto in Spagna sulla pelle dei bambini

Dietro alla maschera dei “diritti” della donna, dell’autodeterminazione femminile e della “salute riproduttiva”, l’aborto è in realtà prima di tutto un grande business.

C’è infatti chi fa affari e si arricchisce sulla pelle e sul sangue dei bambini. E questo non è una prerogativa della sola Planned Parenthood.

Prendiamo ad esempio la Spagna. La depenalizzazione dell’aborto, avvenuta nel 1985, è stata ed è tuttora un’ingente fonte di guadagno. Oltretutto, nel 2010 il socialista Zapatero ha reso la legge ancor meno restrittiva (e il popolare Rajoy, pur potendolo, non ha fatto nulla per cambiarla, limitandosi a reintrodurre il permesso dei genitori per le minorenni...).

Dal 1985, gli aborti sono aumentati circa del 10% ogni anno. Nei primi tempi le cifre sono state davvero spaventose: dai 9 casi del 1985 si è passati ai 411 del 1986, per arrivare agli oltre 15.000 nel 1987.

I dati del Ministero della Sanità rivelano che, per rispondere alla “domanda” di abortire sono aumentati i centri di “offerta”, ovvero le cliniche private. Dagli 81 centri esistenti nei primi anni Novanta si è passati ai 191 in data 2014 (ultimo anno di cui sono disponibili le statistiche).

In Spagna l’aborto costa tra i 350 e i 500 euro. Facendo i calcoli, nel 2014 le “industrie” preposte a tale pratica hanno fatturato in totale 50.000.0000 di euro (ripartiti ovviamente tra le 190 cliniche che si contendono quasi il 90% del settore).

Considerando anche che nel Paese iberico v’è un aborto ogni 4,8 minuti, ciò significa che in 25 anni il tutto ha fruttato circa mille milioni di euro (per l’esattezza 967.633.000 euro), ovvero, in media, 38 milioni all’anno. I numeri sono freddi, ma incontestabili. E queste cifre fanno rabbrividire, soprattutto considerando come vengono ottenute: con l’omicidio di bambini innocenti, dovuto spesso solo ad egoismo, a causa del quale verrà impedito per sempre a degli esseri umani di venire al mondo.

Se poi si tengono in conto gli aborti chimici, la realtà è ancora più agghiacciante. Secondo l’Istituto di Politica Familiare, ogni anno in Spagna si vende circa 1 milione di pillole abortive. Il che produce un business di oltre 10 milioni di euro. 

La cultura della morte va a braccetto col dio denaro...

Redazione

Fonte: Actuall

 

 

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