04/09/2018

Gosnell: il film scomodo boicottato da Hollywood

Il processo del più grande serial killer della storia americana: così recita il sottotitolo del film Gosnell, in uscita il 12 ottobre, ispirato alla storia di Kermit Gosnell, il criminale abortista che ha ucciso centinaia di bambini, dentro e fuori dal grembo materno. Abbiamo già accennato al film a proposito della commovente vicenda personale di una delle attrici.

Dal 2013 Gosnell è in prigione, condannato per l’omicidio di tre neonati, colpevole di centinaia di casi d’infanticidio, dell’omicidio di Karnamaya Mongar, deceduta dopo un aborto fallito, e di ventuno aborti fuori legge. Nonostante tutto, un rapporto dell’agenzia d’indagini statistiche Gallup ha mostrato che un’alta percentuale di americani non ha ancora idea di chi sia Gosnell e di cosa abbia fatto. È esattamente ciò che ha sbalordito Phelim McAleer, direttore esecutivo del film; sebbene il caso fosse di quelli “succulenti” per la stampa, con ingredienti d’inaudita violenza ai danni di donne e bambini (in larga parte di colore), la vicenda non venne alla ribalta, con un’assordante assenza dei media durante il processo: «Questa è una delle più grandi storie che abbia mai visto, di cui abbia mai sentito parlare, e non c’era nessuna copertura», ha detto.

Quando McAleer decise di mettersi all’opera per la realizzazione del film, si rivolse a Kickstarter, una piattaforma di crowfunding per il finanziamento collettivo di progetti creativi. Accolsero il progetto ma gli fu chiesto di rimuovere espressioni come “omicidio”, “uccidere i bambini” e “pugnalare i bambini” dalla descrizione sul loro sito, perché le parole erano ritenute offensive per i valori della comunità. Ora, Gosnell è stato condannato per aver ucciso dei bambini nati vivi pugnalandoli alla base del collo con le forbici; sembrava un po’ rocambolesco dover evitare quelle parole: «Non voglio far parte di una comunità che ha standard che ti costringono a mentire», ha dichiarato a LifeNews McAleer, spiegando il motivo per cui si recò altrove. Tramite Indiegogo, un analogo sito di raccolta fondi, la campagna è stata un successo: 30.000 persone hanno raccolto 2,3 milioni di dollari in poco più di un mese per Gosnell, che ha infranto il record di raccolta fondi del sito. Eppure, anche riguardo a questo successo, si è fatto silenzio sui media.

Ultimo particolare: alcuni attori erano riluttanti ad accettare il ruolo. Hanno riflettuto e, dopo essere stati scritturati, si sono dimessi. Come ha detto McAleer, «Hollywood non vuole toccare questa storia»: una storia che racconta l’orrore di bambini uccisi barbaramente a pochi secondi dalla nascita. Quell’orrore, però, si compone di sale operatorie, forbici, camici bianchi, donne sofferenti… Una somiglianza troppo scomoda con quel diritto civile che viene esercitato quotidianamente negli ospedali.

Vincenzo Gubitosi

Fonte:
LifeNews

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