25/06/2015

Gender a scuola: un DS alla gogna per aver informato i genitori

Abbiamo spiegato a proposito dell’ideologia gender che s’è infilata anche nel ddl Renzi sulla cd “buona scuola”: è importante che clicchiate su questo link, se non sapete già.

Un’eroica Preside (o Dirigente Scolastico, come si dice ora) ha osato informare della cosa con una circolare insegnanti e genitori. Si tratta della professoressa Anna Maria Altieri dell’istituto scolastico “Via Micheli”, a Roma.

E’ stata massacrata. Addirittura con interpellanze parlamentari e ispezioni nella scuola.

Non ci risulta invece che siano stati mandati ispettori nelle scuole dove insegnano liberamente associazioni vicine all’Arcigay. Ma questo è scontato.

In Parlamento almeno la voce dell’On. Pagano si è levata in tal senso a difesa del buon senso e della libertà di educazione dei genitori, costituzionalmente garantita.

”E’ davvero sorprendente la solerzia del sottosegretario Faraone nel mandare gli ispettori in un istituto scolastico perché una preside ha sentito il dovere di informare, e sottolineo ‘informare’, i genitori che dall’inizio del prossimo anno scolastico, con l’approvazione di uno specifico emendamento all’interno della riforma della scuola, sarà consentita l’educazione gender, scavalcando cosi il diritto dovere dei genitori all’educazione dei propri figli”. E’ quanto dichiara Alessandro Pagano, deputato di Area popolare e tra i promotori del Comitato Parlamentare per la Famiglia’. “Quella stessa solerzia e tempestivita’ – prosegue Pagano – che Faraone non ha minimamente avvertito quando in diversi istituti, e cosa ancora più grave in molti asili, alcuni dirigenti scolastici hanno avviato programmi e iniziative didattiche ispirate alla dottrina gender, come il ‘Gioco del rispetto’ che tante polemiche ha sollevato.

BludentalIl tutto senza che fosse data alcuna preventiva informazione ai genitori. Per questo presenterò un’apposita interrogazione al ministro dell’Istruzione”. “In merito è importante ricordare che quei “Giochi” derivavano, proprio come avvenuto per i libretti Unar “gender friendly” per tutte le scuole statali, da quel Dl n. 93 del 2013 richiamato dal comma 12 art. 2 del ddl buona scuola in discussione al Senato. Dal sottosegretario Faraone dunque due pesi e due misure”, conclude. (Fonte ansa.it).

Redazione

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