06/01/2015

Gender e sinistra radicale

Anche un affermato scrittore, docente di filosofia come Stefano Zecchi, è preoccupato dalla propaganda gender e omosessualista nei confronti dei bambini, nelle scuole.

Ce ne parla Francesco Severini, sul Secolo.it, che riporta una dichiarazione di Zecchi, a proposito della “coincidenza” per cui proviene dalla sinistra radicale e libertaria la principale propaganda gender e omosessualista :

Dire che i generi non sono più maschio e femmina – afferma – ma addirittura 56 tipi diversi diventa la battaglia per un’identità politica. Come prima credevano sinceramente che il comunismo salvasse il genere umano e si riconoscevano nella moralità ineccepibile, così oggi sostengono che il gender salva dall’abbrutimento. Ma così la politica diventa biologismo, selezione della specie, darwinismo deteriore. Basta leggere i loro testi”. 

Insomma “ha da venì Baffone” è sostituito da “ha da venì barbone”, con riferimento a Conchita Wurst.

Nello stesso pezzo si riportano le dichiarazioni di qualcuno dei relatori previsti nel convegno di Milano che in questi giorni è oggetto di assalti mediatici sdegnati e politically correct.

Costanza Miriano :“Noi che andiamo in giro a difendere la famiglia – scrive Costanza Miriano su Fb – non abbiamo nessuna intenzione di farne un quadretto a tinte pastello. Noi sappiamo che un padre e una madre sono una condizione necessaria ma non sufficiente alla crescita serena dei figli. Ci sono pessimi padri e pessime madri. Però che la condizione è necessaria dobbiamo dirlo, e se questa è percepita come omofobia, non so che farci. Se le lettere in cui dico alle mie amiche che vale la pena sposarsi sono oscurantiste, non so che farci. Se i capitoli in cui scrivo che maschi e femmine sono diversi e parlano due lingue sono considerati stereotipi da bigotta, non so che farci.

Mario Adinolfi: “Ma voglio che vi sia ben chiaro che qualsiasi cosa ci farete – rincara la dose Adinolfi sempre su Fb – qualsiasi cosa vi inventerete per intimidirci ancora, il nostro sorriso e la nostra parola non li spegnerete. Sono il sorriso e la parola dell’anima cristiana e popolare del nostro paese, che sta resistendo all’offensiva antropologica di chi vuole trasformare le persone in cose e varare leggi che renderebbero i figli meri oggetti di compravendita”.

Redazione

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