Non è passato molto tempo da quando circolava sul web il video delle urla di quei poveri bambini, nati con la pratica dell'utero in affitto, appena strappati al ventre materno e "parcheggiati" a Kiev in attesa di essere consegnati alle coppie acquirenti. «Con inni, selfie, flash, telecamere Biotexcom celebra la “cerimonia” di consegna dei figli commissionati a Kiev», leggiamo su Tempi. Ma queste belle maschere non mutano la brutalità di questo assurdo mercato di bambini.