In Italia, lo sappiamo, l’inverno demografico - così come, in generale, in Europa - è sempre più grave e galoppante. Per gettare nuova luce e interesse su questo triste e pericoloso fenomeno, però, c’è bisogno addirittura di qualcuno che faccia sentire la propria voce da oltre Oceano e che sia così famoso e sulla cresta dell’onda da, si spera, risvegliare l’opinione pubblica.
Società e politica italiana, infatti - a parte qualche sporadica proposta legislativa sulla natalità - sembrano assuefatte alle denatalità italiana tanto da non parlarne quasi più. Ed ecco, quindi, che l’allarme sull’Italia è arrivato addirittura da Elon Musk, patron di Tesla e Twitter. «L’Italia sta scomparendo!», ha scritto il miliardario - padre di sette figli - rispondendo su Twitter al messaggio di un utente che aveva ricordato il calo di nascite nel nostro Paese.
Il dramma a cui fa riferimento Musk si riferisce al record negativo del 2022, con i dati più bassi dall’Unità d’Italia, quindi dal 1861. Nello scorso anno, infatti, ci sono stati meno di 7 neonati e più di 12 decessi per 1.000 abitanti. Per la prima volta negli ultimi 160 anni i nuovi nati sono stati meno di 400mila, per l'esattezza 393mila. Un trend sempre in discesa ormai da 15 anni: dal 2008, ultimo anno in cui in Italia si è registrato un aumento delle nascite, il calo è di circa 184mila nati, di cui circa 27mila concentrate dal 2019 in avanti.
La regione con la fecondità più alta - come riporta anche Repubblica - è il Trentino Alto Adige con un valore pari a 1,51 figli per donna. Sicilia e Campania registrano valori molto più bassi, rispettivamente 1,35 e 1,33, mentre la Sardegna, con un valore pari a 0,95, è per il terzo anno consecutivo l'unica regione con una fecondità al di sotto dell'unità e quella dove si fanno in assoluto meno figli.