15/10/2015

Fecondazione artificiale e bambini giocattolo

La fecondazione artificiale ha scoperchiato il vaso di Pandora dell’orgoglio e della presunzione più diabolici che il genere umano possa esprimere.

Lungi dall’essere una conquista tesa a curare e ad aiutare le coppie sterili o infertili, è servita per imparare ad assemblare e a vendere su ordinazione bambini sintetici da impiantare non sa sa più bene in chi e per chi.

L’egoismo di chi pretende il riconoscimento del “diritto al figlio” acceca completamente la ragione che dovrebbe desiderare per un figlio il bene massimo. Il suo bene. Ma se il figlio è solo un oggetto per appagare il bisogno d’affetto di un adulto, a prescindere da ciò che è il bene del piccolo, allora si comprano bambini giocattolo, veri e propri bambolotti.

Lifesitenews ci ricorda un film distopico di Steven Spielberg: AI, Intelligenza Artificiale. Parla del tempo futuro in cui gli androidi sostituiranno gli umani anche per le loro esigenze emotive. I Mecha, come David, fungono da figli, programmati per amare i propri “genitori” umani. Ebbene oggi, nella realtà, in Paesi come la Gran Bretagna e il Giappone, sono sempre di più le donne single che chiedono la fecondazione artificiale. Anche donne che non hanno mai avuto un uomo, un marito, un amante, un rapporto sessuale.

Poiché il SSN, in UK, passa la FIVET solo a donne che abbiano avuto rapporti non protetti per almeno 2 anni senza riuscire a restare incinta, queste “vergini” devono pagare almeno 5000 sterline per un ciclo di fecondazione artificiale. Eppure sono determinate ad “avere” un figlio (forse era meglio quando si diceva “fare” un figlio e si usava per forza la prima persona plurale: “facciamo”).

Gli psicologi e gli psichiatri si sono sprecati nell’evidenziare che di fondo queste donne devono avere grossi problemi irrisolti: incapacità di tessere relazioni, fobie sessuali... siamo sicuri che poi saranno adatte a fare le madri?

bambine_aborto_ fecondazione-artificialeE non è contronatura “produrre” in laboratorio un bambino radicalmente orfano di padre? Questi bambini sapranno mai la verità sulle loro origini? Soffriranno per la mancanza?

Già... le domande si moltiplicano. Ma non importa. L’importante è dare a degli individui il diritto di realizzare i propri desideri (sulla pelle altrui). L’importante è “l’amore” di queste madri sole che non hanno concepito il figlio a seguito di un incontro, un abbraccio, anche se fugace. “L’ho comprato (al supermercato della provetta), l’ho pagato, e ora è tutto mio”.

Redazione

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